In piazza con il tricolore e la Costituzione, a difesa dei valori della nostra Carta. A Roma e in tutte le città italiane. L’appuntamento è per il 12 marzo dove si troveranno dietro gli stessi colori, «uniti nella differenza», esponenti di partito, insegnanti e studenti, società civile dai diversi orientamenti, mondo sindacale e associativo. La manifestazione promossa da A difesa della Costituzione è stata presentata stamattina alla Camera da Beppe Giulietti, per articolo 21, Sandra Bonsanti per Libertà e Giustizia, Silvia Bartolini del Popolo Viola e Sofia Sabbatini della Rete degli Studenti, insieme a Fabio Granata di Fli e Bruno Tabacci dell’Api che hanno appoggiato con il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, l’iniziativa, in cui si svolgeranno diversi flash mob sui grandi temi, dall’integrazione razziale al diritto al lavoro, che il popolo viola sta mettendo a punto.
L’intenzione è di spostare l’attenzione dal «palco al corteo» ha detto Giulietti, sottolineando l’adesione di tanti, da Bersani, Bindi agli esponti di Fli, a Nichi Vendola a Filippo Rossi a Paolo Ferrero. Sul palco «vorremmo artisti – aggiunge, invitando tutti ad esporre il tricolore alle finestre – che hanno manifestato amore per la Costituzione che ci raccontino perchè lo fanno. Da Ottavia Piccolo a Monica Guerritore, a Neri Marcorè a Roberto Vecchioni. Magari venissero Roberto Benigni e Roberto Saviano».
Manifestazione autofinanziata quella del prossimo sabato 12, tant’è che la settimana prossima partirà su numerosi network radiofonici una campagna di 60 ore per trovare fondi, che possono anche essere versati seguaendo le indicazioni del sito «adifesadellacostituzione.it e c.day».
«La nostra adesione – ha detto Donadi – nasce dalla consapevolezza che stiamo raggiungendo il massimo del cinismo». Con la richiesta di sollevare conflitto di attribuzione e le«aggressioni alla Corte Costituzionale» la sensazione «è di essere alla vigilia di una campagna elettorale che il centrodestra intende giocare su uno scontro istituzionale finale». Di fatto di natura «politica straordinaria» ha parlato Fabio Granata, che ha sottolineato «la risposta a ciò che abbiamo dovuto subire in questi mesi, dall’attacco ai magistrati alla scuola pubblica». Sulla necessità di rispettare «la filosofia di fondo» della nostra Carta ha insistito Bruno Tabacci). Una Costituzione, ha detto, «fatta da uomini usciti dala fascismo su base proporzionale» che ha consentito l’incrocio di più culture. Per Tabacci «è la deriva presidenzialista» il vero «vulnus» alla Costituzione perchè «non avremo una democrazia alll’Obama. Il rischio è una finta democrazia alla Putin».
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