Quando Berlusconi finanziò la scissione del Msi

18 Febbraio 2011

In questo articolo pubblicato da la Repubblica il 25 maggio 1997 la rivelazione che l’allora imprenditore finanziò nel 1976 la scissione del Msi che diede vita a Democrazia nazionale. Il 21 dicembre di quell’anno, 17 deputati e otto senatori Msi lasciarono Almirante, fondarono Democrazia nazionale e sostennero il governo di Andreotti.

ROMA – Che faceva vent’ anni fa Silvio Berlusconi? Costruiva interi quartieri residenziali a Milano, muoveva i primi timidi passi nella tv, e – questo ancora non si sapeva – metteva i bastoni fra le ruote al Msi. Infatti, “fu Silvio Berlusconi a finanziare, nel 1976, la nascita, dall’ Msi-Dn, di Democrazia Nazionale, la formazione politica che ebbe una effimera vita”. A rivelare l’ inedito retroscena, sulla base di una lettera recentemente ricevuta da Raffaele Delfino, leader della formazione politica nata dall’ Msi, è stato Giovanni Pellegrino, presidente della Commissione Stragi che ieri è intervenuto, a Torino, al Salone del libro per presentare un volume dedicato ai lavori dell’ organismo parlamentare di inchiesta.
Pellegrino ha detto di aver ricevuto qualche giorno fa una lettera dall’ ex parlamentare abruzzese per contestare le affermazioni fatte da Giulio Andreotti davanti alla commissione Stragi. Il senatore a vita, sette volte presidente del Consiglio, aveva indicato come “registi” della scissione Amintore Fanfani e Benigno Zaccagnini.
Delfino, nella lettera citata da Pellegrino, afferma invece che a finanziare l’ operazione di scissione fu Berlusconi, allora “non conosciuto imprenditore”. Il presidente della commissione stragi Pellegrino ha anche citato un episodio curioso: “Quando Delfino si presentò da Berlusconi per restituirgli i soldi, Berlusconi gli disse: ‘Lei è il primo politico che me li restituisce’ . Andreotti aveva detto che all’ epoca della scissione era in corso fra lui e il Pci un accordo che prevedeva le elezioni anticipate se fosse venuta meno l’ intesa siglata con i comunisti. Quando la Dc cercò – secondo Andreotti – di creare a destra un “serbatoio di voti”, appunto con la creazione di Democrazia nazionale, l’ esponente democristiano chiese a due suoi fedelissimi di non votare a suo favore determinando così la crisi di governo e lo scioglimento del Parlamento. Delfino ha confermato la lettera e il finanziamento di Berlusconi, ma si è detto stupito della decisione di Pellegrino di renderla pubblica. L’ ex parlamentare ha spiegato che ha scritto a Pellegrino solo per chiarire l’ equivoco provocato da Andrettori e ha confermato: “Per organizzare prima la corrente interna di Democrazia Nazionale e poi la nascita del nuovo partito, nell’ autunno del 1976, ci fu un finanziamento di Berlusconi”. I soldi furono restituiti appena Dn incassò i soldi del finanziamento pubblico.

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