Il mio minuscolo osservatorio binazionale italo francese rileva oggi come sui media dei due Paesi la questione Wikileaks abbia un ben differente rilievo. Eppure in Francia le notizie concernono anche i giudizi su Sarkosy… ma forse (è un mio parere ovviamente) quanto emerge dai files sul presidente della République non è molto diverso da quanto ogni francese vede e legge da mesi se non da anni. Non a caso ormai qui quasi nessuno lo da in lizza per un secondo mandato tra meno di due anni…
Probabilmente proprio per questo motivo alla televisione pubblica se ne parla, ma certamente non in prima notizia (anzi oggi France 2 e 3 la mettevano in quarta e sesta ..), semmai molto brevemente e senza toni allarmati o polemici. Ancor meno sui canali privati.
La stampa generalmente anch’essa non evidenzia sui principali fogli la notizia, che spesso è relegata molto «in fondo» dopo le novità di politica interna e soprattutto i reportages e commenti sull’ondata di neve e freddo di questi giorni e la situazione economica e finanziaria.
Il direttore dell’autorevole Le Monde ( uno dei giornali europei prescelti in prima battuta per la diffusione in Europa ) , in una breve intervista video e senza nemmeno dedicarvi un editoriale, evidenzia che le notizie sono giornalisticamente « utiles et passionantes », mettendo l’unico accento soprattutto sulle rivelazioni delle posizioni di paesi arabi versus Iran. In aggiunta rileva come le notizie in realtà siano un collages di pareri spesso contradditori e quindi esclude che l’insieme possa essere il frutto di un qualche complotto.
Nemmeno Libération, di sinistra, si butta a pesce sulle indiscrezioni che sono ben in fondo e dopo i principali titoli anch’esse; pare addirittura strano che nemmeno i giudizi negativi su Sarkosy trovino a gauche un qualche sapido interesse.
Le Figaro tratta l’argomento anch’esso in fondo , e l’unico commento è sulla ambiguità del mondo arabo. Per trovare qualche scritto in argomento sul Parisien bisogna percorrere un lunghissimo elenco di titoli.
Mi pare in sintesi che in Francia ci sia una notevole freddezza nei confronti delle «rivelazioni»; non viene dato spazio nemmeno all’eventuale polemica sulla «moralità» della vicenda, trovandola probabilmente naturale nell’ambito della libertà di stampa in un Paese dove la satira e le indiscrezioni spesso molto pungenti e critiche hanno il loro consolidato e storico seguito.
Quasi un “tanto rumore per nulla”…”