La trama è strepitosa. A cercare di mettere le pezze al Pdl sardo gravemente ferito dopo il voto di fine maggio (lasciati sul campo tra il 16 e il 20% dei voti) e di riorganizzare la vita e le opere del governatore Ugo Cappellacci alle prese con l’inchiesta sull’eolico in cui è risultato essere compare di Flavio Carboni, Silvio Berlusconi ha inviato il senatore Romano Comincioli. Un nome, una storia, un destino. Senatore dal 2001, compagno di scuola di Berlusconi, Comincioli è tra i fondatori della Fininvest prima, di Publitalia poi e infine di Forza Italia. Zio Romi, così lo chiamano i figli del Cavaliere, è anche soprattutto un ottimo conoscitore della Sardegna – nel 1994 staccava tessere di Forza Italia in un albergo di Cagliari – è amico e anche di più di Giuseppe Cappellacci, commercialista di Berlusconi sull’isola e padre di Ugo, e tutti insieme sono stati soci in affari di Flavio Carboni. Quando si dice, parafrasando Lavoisier, che nel mondo del Cavaliere nulla si distrugge e tutto ritorna, sempre.
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