Timori e perplessità: in piazza contro una persona?

17 Novembre 2009

Gustavo Zagrebelsky Presidente Onorario Libertà e Giustizia

Caro Paul,permettimi, a mia volta, di chiarire i motivi delle mie perplessità circa l’adesione ufficiale di Libertà e Giustizia alla manifestazione denominata NoBDay. 1. Una decisione in proposito presupporrebbe un’ampia consultazione degli iscritti, trattandosi di un tema molto delicato come quello della partecipazione a un’iniziativa presa da altri che non sappiamo chi siano, che sono per noi puri nomi, che non hanno un’identità precisa, che quindi non ci garantiscono nulla, al di là del testo di un appello che mi pare sostanzialmente lo sfogo di un malessere.
2. Le iniziative del “popolo del web” mi pare giusto che continuino a essere quelle che sono dalla loro nascita, cioè il prodotto di libere partecipazioni individuali. Dunque, i soci di Libertà e Giustizia sono naturalmente liberissimi – senza che ci sia nemmeno bisogno di dirlo – di partecipare, se lo ritengono opportuno. Ma diverso è impegnare l’associazione come tale.
3. Noi, finora, siamo sempre intervenuti su problemi, mai su persone. La parola d’ordine della manifestazione del 5 dicembre, invece, è un attacco alla persona B., come dimostra già lo slogan che è stato ideato. Anche il testo dell’appello, che esordisce dicendo che non importa nulla di diverso da questo attacco a una persona che, semplicemente, se ne deve andare, conferma, mi pare, la mia impressione. Ora, la riduzione del contrasto politico a questione personale (so bene peraltro che dietro la persona ci sono questioni aperte molto importanti) è essa stessa un fattore degenerativo.

A me pare che LeG debba fare ogni sforzo, di fronte a questa degenerazione personalistica, per mantenere ferma l’attenzione sui problemi e sulle soluzioni, da cui naturalmente dipendono anche i giudizi sugli uomini, ma non viceversa. Così, mi pare, abbiamo fatto con il documento “Rompiamo il silenzio” di qualche mese fa e credo che così dovremmo fare in futuro.
4. Da ultimo, sarà per il mio umor nero di questi tempi, ma avverto un pericolo per il prossimo futuro. Sarà un’ossessione, ma il rischio di qualche provocazione organizzata ad arte per approfittarne propagandisticamente mi pare avvicinarsi, tanto più in quanto la prospettiva delle elezioni anticipate si faccia concreta.
Ecco le ragioni che mi inducono a ritenere che non sia opportuno coinvolgere LeG come tale, libero – ripeto – ciascuno di noi di partecipare o non partecipare secondo la sua valutazione personale.
Forse potremmo chiedere a Sandra di pubblicare sul nostro sito questo piccolo scambio epistolare tra di noi e aprire le porte alle opinioni dei nostri iscritti. Che ne dici?
Grazie per le tue osservazioni e un affettuoso saluto. Gustavo

Nato a San Germano Chisone (To) il 1° giugno 1943. Laureato a Torino, Facoltà di Giurisprudenza, nel 1966, in diritto costituzionale, col professor Leopoldo Elia.

  • Professore di diritto costituzionale e diritto costituzionale comparato alla Facoltà di Giurisprudenza e alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Sassari dal 1969 a 1975.
  • Professore di diritto costituzionale comparato alla Facoltà di scienze politiche dell’Università di Torino dal 1975.
  • Professore di diritto costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino, dal 1980 al 1995.

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