Giovedì 11 giugno, incontro dei soci fiorentini di LeG con Roberto D’Alimonte, professore di “Sistema politico italiano” all’università fiorentina e commentatore del Sole 24Ore. “La posizione giusta, sul referendum è non andare a votare, ovvero non ritirare le schede”.
D’Alimonte spiega innanzitutto come nel Pd vi siano due posizioni. A D’Alema la legge elettorale attuale e quella che sarebbe sancita da una vittoria del Sì non vanno bene, perché è maggioritaria al punto di non lasciar nulla al proporzionale, al “fare politica” come si diceva una volta, cioè all’arte del “compromesso”.
Ceccanti, Veltroni, Franceschini invece sono maggioritari al punto di esser diventati bipartitici, cioè pensano che si debba avere in Italia un sistema con solo due partiti che si alternano: o stai con l’uno o con l’altro.
“Ma oggi questa motivazione non è sostenibile: queste elezioni hanno dimostrato che il nostro non è un Paese di bipartitismo. Così oggi le motivazioni dei referendari, gli argomenti che producono per convincere al Sì, sono ridotte a due: la legge che uscirebbe dal referendum è talmente brutta che il Parlamento sarebbe costretto a cambiarla; l’altra, che usa Franceschini, il Sì fa nascere una legge che spezza l’alleanza fra Pdl e Lega. Ebbene se queste sono le motivazioni sono assolutamente convinto che la posizione giusta sia non andare a votare”.
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