Dove sono e chi custodisce gli elenchi del popolo delle Primarie? Libertà e Giustizia e i Cittadini per l’Ulivo si augurano che le liste di quei cittadini che un anno fa risposero con entusiasmo all’appello alla partecipazione della Primaria 2005 e indicarono in Romano Prodi il leader dell’opposizione a Berlusconi siano conservate in luogo sicuro e protette come previsto dalla legge sulla privacy. Esse sono state in parte utilizzate da Romano Prodi nella lettera in cui chiamava a raccolta gli italiani per bocciare col referendum lo stravolgimento della Costituzione votato da Berlusconi, ma in quell’occasione tutti i partiti dell’Unione erano davvero compatti e raccolti attorno al “no”.
Adesso c’è un dibattito aperto sulla nascita del partito democratico e sul futuro dell’intero centrosinistra e sarebbe dunque improprio l’utilizzo di quegli indirizzi, anche se adoprati con le migliori intenzioni, da parte di un solo partito o di una componente dell’attuale maggioranza o di movimenti che un anno fa non esistevano e non parteciparono alla chiamata delle primarie.
LeG e CpU si augurano infine che la nascita di nuovi siti che contengano il termine “primarie” e “partito democratico” sia improntata alla massima limpidezza e eviti il rischio di creare nei cittadini l’illusione di iscriversi contestualmente a un partito, quello democratico, che purtroppo ancora non c’è.
Infine, LeG e CpU dalla posizione critica e autonoma che mantengono nei confronti di tutti i partiti non si riconoscono e non si associano al desiderio di “scardinare il ceto politico della Quercia e di Dl”, come sostiene Gregorio Gitti, portavoce dell’Apd.
In una situazione come quella attuale, picconare i partiti del centrosinistra, indebolendo il governo Prodi mentre è impegnato nel tentativo difficilissimo di riportare il Paese dall’anomalia berlusconiana a uno stato di diritto di livello europeo, ci sembra un’operazione profondamente rischiosa.
Solo da un moto ampio che veda di nuovo volontariamente tutto il cosiddetto popolo delle primarie protagonista – partiti, cittadini e associazioni insieme – può sorgere il rinnovamento democratico di cui l’Italia ha bisogno.