Oggi, ultime consultazioni Pronta la lista dei ministri

15 Nov 2011

Il presidente del Consiglio incaricato ha chiuso il giro di consultazioni politiche con successo. Ha il sostegno di Bersani e anche l’ok di Alfano, dopo la provocazione di Italo Bocchino che candidava Monti alla guida di una coalizione Pd-Terzo Polo.

Una montagna di sfide si staglia, secondo il Wall Street Journal, di fronte al presidente del Consiglio incaricato Mario Monti, che conclude oggi le consultazioni con le delegazioni di Pd, Pdl e le parti sociali, con la Cgil che già avverte: “Serve equità”. Dopo l’incontro, il segretario Pd Bersani ha assicurato appoggio ad un esecutivo tecnico “non per sostenere meno, ma meglio”. Il professore pensa ad un governo che duri fino a fine legislatura e chiede l’appoggio dei vari partiti. E parla di sacrifici ma no lacrime e sangue. Intanto, la Lega annuncia che non darà la fiducia, e riapre il parlamento della Padania. Napolitano: viviamo giorni complessi e impegnativi.
Mario Monti sembra ad un passo dal formare il suo esecutivo. Dopo il via libera del Partito democratico, praticamente senza condizioni, e quello più tiepido ma altrettanto chiaro del Pdl, il presidente del Consiglio incaricato ha ottenuto l’appoggio della quasi totalità dei partiti politici presenti in parlamento, ad eccezione della Lega Nord.

Resta tuttavia il nodo della presenza di politici nell’esecutivo. Questione che si tinge anche di giallo: dopo che fonti parlamentari del Pd hanno dato via libera alla presenza di Gianni Letta e Giuliano Amato nel governo, infatti, dai Democratici è arrivata una nota ufficiale che smentiva tale ipotesi pur ribadendo il pieno sostegno del partito di Pier Luigi Bersani all’esecutivo Monti. “Diamo pieno e convinto sostegno ad un governo autorevole e a forte caratura tecnica, non per sostenere meno Mario Monti, ma per sostenerlo meglio”, ha detto il segretario democratico al termine del colloquio con l’ex commissario UE. Un appoggio, ha rimarcato, “pieno e convinto” e sul quale il Pd “non ha posto termini”. Nessun limite temporale, dunque, ma un implicito paletto alla presenza di politici. Bersani ha quindi insistito sulla necessità che parallelamente alle misure anticrisi che il governo dovrà varare, il Parlamento affronti il tema delle riforme ed in particolare – è la richiesta dei Democratici – di una nuova legge elettorale, della riduzione del numero dei parlamentari e della riforma dei regolamenti delle Camere. Il professore ha ottenuto anche il via libera da parte del partito di Silvio Berlusconi. Angelino Alfano, dopo oltre un’ora e mezza di colloquio con il premier incaricato, ha parlato di incontro “positivo” e “articolato”. Per il segretario del Pdl, inoltre “il tentativo del professor Monti è destinato ad un buon esito”. È  il sostegno ufficiale che si attendeva, pur se temperato dal fatto che per il partito del Cavaliere l’esecutivo dovrà avere come “capi saldo” gli impegni assunti dal Cavaliere e Bruxelles. Né Bersani, né tantomeno Alfano (saliti a palazzo Giustiniani unitamente ai rispettivi capigruppo di Camera e Senato) si offrono alle domande dei giornalisti. Tuttavia, proprio mentre il segretario del Pd saliva al Colle, è trapelato il via libera dei Democratici all’innesto di Letta e di Amato nel governo. Circostanza smentita con una nota ufficiale qualche minuto dopo. Il Pd, anche per evitare tensioni con gli alleati, non può aprire a questa ipotesi, si commenta in ambienti parlamentari. Negli stessi ambienti si parla anche di ‘tatticismi’ probabilmente allo scopo di dare l’impressione di essere stati messi di fronte al fatto compiuto dall’insistenza dello stesso Monti, che, come ha detto chiaramente ieri, “desidererebbe” avere in squadra dei politici. Anche sul fronte del Pdl, in attesa di capire l’atteggiamento del Pd, la cautela è massima: anche se tutti, come conferma un dirigente di via dell’Umiltà, sanno che nessuno (a cominciare da Berlusconi) avrebbe nulla da obiettare alla presenza di Amato nell’esecutivo, purché vi sia anche Letta.

Quello con il Pdl è l’ultimo appuntamento con i partiti nel calendario delle consultazioni. La delegazione del Pdl è composta dal segretario Angelino Alfano e dai capigruppi di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, Mario Monti riceve le delegazioni di sindacati, associazioni imprenditoriali e del mondo economico, assieme a rappresentanti di donne e giovani.

La Camera nel frattempo resta “convocata a domicilio”, secondo la formula di prassi: i lavori sono sospesi fino al voto di fiducia che verrà chiesto dal presidente incaricato al termine delle consultazioni con i gruppi politici e le forze sociali, se questi si chiuderanno con un sostanziale via libera alla formazione del nuovo governo. La convocazione, in ogni caso e salvo sorprese, dovrebbe avvenire presumibilmente entro venerdì e nell’attesa non ci saranno sedute delle commissioni permanenti.

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