Salta tutto

21 Lug 2011

Ma questa volta rischia davvero di saltare tutto.
Ci aspettano giorni da brivido, sull’orlo del caos. Era questa dunque la fine temuta e prevista di questa fase tragica della storia italiana.

Ma questa volta rischia davvero di saltare tutto.

Ci aspettano giorni da brivido, sull’orlo del caos. Era questa dunque la fine temuta e prevista di questa fase tragica della storia italiana. Non ci sono scuse per chi non ha saputo evitare lo sfascio, e non c’è sollievo per coloro che avevano previsto quasi tutto.
Il Parlamento di deputati e senatori abituati ad ubbidire al Compratore lo fissano mentre atterrito batte il pugno sul banco e intuisce che la notte è dietro l’angolo.

Una classe politica screditata per i suoi costi e privilegi, con una maggioranza che non lo è più e un’opposizione che sa di aver fallito e che teme di esser coinvolta nella fine annunciata. Mentre il Pd si interroga sul caso Penati senza avere la forza di chiedergli almeno di farsi da parte fin quando le cose non saranno chiarite.

Un Capo dello Stato che ha sollecitato la condivisione e oggi sa che non può muovere le pedine sullo scacchiere istituzionale perchè lo scacchiere non c’è più, per l’ininterrotta violenza a cui il berlusconismo lo ha sottoposto in questi anni.

Si dice: il ’92, il ’94.

No. allora cadevano quei partiti che avevano governato l’Italia dal dopoguerra. Dc, Pci, Psi e i minori.
Ma oggi cadono i partiti: la forma partito, così legata ai costi della politica, così lontana dal territorio e dall’anima della gente, non può sopravvivere. Ma c’è qualcuno, qualche mente illuminata che nel frattempo ha studiato un alternativa che consenta al sistema di funzionare?

Ecco il caos in cui sta precipitando un Paese sull’orlo del crack. Molto è nelle mani della società civile: responsabilità, riflessione, intransigenza. Se ne è accorto (forse) persino D’Alema che non l’ha mai amata. E’ in essa, nella stragrande ricchezza della sua esperienza che si troveranno le energie necessarie ad affrontare il caos.

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