Berlusconi sarà in aula a Milano per il processo Mills lunedì 16, così comunicano i suoi legali. È un bene che il premier si presenti davanti al tribunale che lo sta giudicando per corruzione in atti giudiziari. Ma nel capoluogo lombardo, in quel giorno si vota fino alle 15 e sarà un obbligo rispettare la regola del silenzio elettorale imposta dalla legge (è la numero 212 del 4 aprile 1956). Anche per il capo del governo, che invece l’ha già violata nel passato. L’articolo 9 della legge sulla campagna elettorale dice: “Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico (….). Chiunque contravviene alle norme di cui al presente articolo è punito con la reclusione fino ad un anno e con la multa da lire 100 mila a lire 1.000.000“.
Sabato 12 giugno 2004 durante il voto per le elezioni europee ed amministrative, Berlusconi (anche allora capo dell’esecutivo) aveva tenuto un minicomizio all’uscita del seggio, dopo aver votato (“La sinistra è impossibilitata a governare”, “Non votate i piccoli partiti”), suscitando le proteste del leader dei Ds, Piero Fassino e di altri. Naturalmente non ci fu nessuna sanzione per la violazione. Anzi fu proprio il centrosinistra ad essere accusato dai dirigenti di Fi di voler “turbare il clima delle elezioni”.
Adesso vogliamo sperare che Berlusconi (che è premier e anche capolista del Pdl a Milano) non ripeta quell’esperienza e non tenga un comizio dentro o fuori il tribunale. Tuttavia, poiché ci saranno decine di telecamere, speriamo che il cava- liere non si lasci trascinare, davanti all’aula o in piazza, dai giornalisti di sinistra a rispondere -poveretto lui!- a qualche domanda, magari per accusare le toghe rosse di “eversione”, essendo un “cancro della democrazia”. Per poi dire, magari, che non è propaganda elettorale ma solo opinioni in risposta a domande! Anche salire sul predellino dell’auto di Stato, eventualmente, e salutare i sostenitori, non è, forse, propaganda elettorale. Ma non sta bene, a urne aperte. O invece è consentito nell’Italia di B?
Con tutto il rispetto per il valore dell’articolo, ma come si può, oggi, scrivere le seguenti quattro parole: “vogliamo sperare che Berlusconi…”, illudendosi che abbiano un’infinitesima briciola di senso?
Inutile recriminare su quello che è successo in passato.
Sarebbe meglio spiegare i motivi per cui non c’è stata nessuna sanzione.
Mi piacerebbe avere indicazioni su ciò che possiamo fare per impedire che l’episodio si ripeta. Tocca a noi cittadini intervenire o ai i nostri rappresentanti in parlamento?
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…… O INVECE É CONSENTITO NELL’ITALIA DI BERLUSCONI?
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Signor Palladino,
é cosa assai probabile che a Lei – nello stilare la domanda di sopra riportata – sia interamente sfuggito il vero significato di quel “di”. Se cosi’ non fosse, infatti, Lei o non l’avrebbe posta del tutto, o l’avrebbe almeno formulata con parole diverse.
Quel “di” ha il valore di “appartenenza”, perché nella realtà dei fatti il nostro plurimputato latitante di lungo corso é PADRONE della Nazione, avendoLa presa in OSTAGGIO ben 17 anni or sono.
La Nazione é stata di sua proprietà dal lontano 1994, e se ne é fatto scudo contro la Giustizia dello Stato sino ad oggi. E continuerà a farsene scudo in avvenire, fino a quando lo Stato non accetterà il prezzo del riscatto che lui impone: la sua IMPROCESSABILITÀ A VITA.
Perché lui é al di sopra della Legge!
Ha fatto per 17 anni quello che ha voluto, e continuerà a fare in futuro tutto quello che vuole perché, in questo nostro Paese di tribù, la maggior parte di noi Italiani siamo “ricattabili” e, quindi, debitamente RICATTATI.
Ci vorrebbe pochissimo per eliminare per sempre questo delinquente. Basterebbe solo che il nostro Capo dello Stato chiamasse il Popolo Sovrano all’esercizio della Sua Sovranità con un Referendum AD PERSONAM sulla INTERDIZIONE POLITICA del nostro bandito. E sarebbe spacciato in quattro e quattr’otto!
Non é avvenuto. Non avviene. Non avverrà mai. Perché?
Avverrà invece – come già é ripetutamente avvenuto – che questo mio modestimo commento scompaia. Perché?
Probabilmente perché questa é l’Italia dei misteri tribali! Roba Africana!!!
Cordialmente,
jb Mirabile-caruso.
Oltre al processo, c’è anche la festa del Milan come occasione per violare il silenzio. E’ chiaro come il sole che Berlusconi se ne frega delle regole. La speranza è che questa volta il gioco non gli riesca. Ieri in piazza Duomo, con Pisapia e Vecchioni, è stata un’emozione stupenda. Speriamo che la Milano vera alzi la testa.
@ brunella cucchetti scrive:
14 maggio 2011 alle 01:57
Inutile recriminare su quello che è successo in passato.
Sarebbe meglio spiegare i motivi per cui non c’è stata nessuna sanzione.Mi piacerebbe avere indicazioni su ciò che possiamo fare per impedire che l’episodio si ripeta. Tocca a noi cittadini intervenire o ai i nostri rappresentanti in parlamento?.
1) Concordo con lei per le recriminazioni, servono solo ad allontanarci dai problemi.
2) Per quanto riguarda la sanzioni, beh….!, non mi sembra che togliere una goccia d’acqua alla pila possa compromettere la cottura.
3) Per evitare del ripetersi dell’episodio sarebbe molto semplice in una vera democrazia, purtroppo la nostra è poco più che nominale quindi………….!.
A questo punto, fin tanto che il Paese non prende consapevolezza di se dubito che si possano risolvere i nostri guai. Un cordiale saluto
Ma chi può impedire al Sole di scaldare?!
Chi mai può impedire al RE SOLE di illuminare?!Solo per un giorno!!
La legge?! Mavalà,direbbe l’avvocato Azzeccaghedini,la legge è fatta per “le genti meccaniche e di piccolo affare”
Provatevi ad immaginare un cittadino qualsiasi,un Piero Ricca,per esempio,sì,quello del”Buffone,fatti processare”,che in caso di minispot
berlusconiano chiama la Forza pubblica:”Per favore,c’è un ufficiale di polizia?Prenda le generalità di questo signore,lo voglio denunciare”.
Il nastro della nostra storia si è arrotolato all’indietro.Siamo tornati all’Ancien Regime.Silvio però lo vedo meglio nella parte di Maria Antonietta.La famosa frase”Se non hanno pane mangino brioches” può
far parte del suo repertorio.
@JB Mirabile-caruso scrive:
14 maggio 2011 alle 07.25
“Ci vorrebbe pochissimo per eliminare per sempre questo delinquente. Basterebbe solo che il nostro Capo dello Stato chiamasse il Popolo Sovrano all’esercizio della Sua Sovranità con un Referendum AD PERSONAM sulla INTERDIZIONE POLITICA del nostro bandito.”
Questa è già un’indicazione pratica di quello che si potrebbe fare per “risolvere il problema”, ma si può fare veramente?
Quali implicazioni potrebbe avere una iniziativa simile.
L’articolo 88 della Nostra Costituzione dice che”Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse. Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura” .Questo però non sta avvenendo. Perché?
Ci sono sicuramente rischi e problematiche legate ad una simile decisione, rischi e problematiche che io non conosco e
Che non posso valutare. Qualcuno saprebbe darmi delucidazioni in merito?
Io partecipo sempre più spesso ad incontri in cui i cittadini come me esternano la loro costernazione per tutte le cose vergognose (per usare un eufemismo) che stanno succedendo nel nostro paese. Tutti concordano nel dire che la misura è colma, ma mancano i suggerimenti pratici. Ho partecipato a centinaia di raccolte di firme, sono stata presente a numerose manifestazioni di piazza e continuerò a farlo, ma ci dev’essere anche qualcos’altro da fare.
Dobbiamo tempestare il Presidente della Repubblica di lettere o e-mail perché prenda un’iniziativa simile a quelle appena citate? O cos’altro?
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QUESTA É GIÀ UN’INDICAZIONE PRATICA DI QUELLO CHE SI POTREBBE FARE PER “RISOLVERE IL PROBLEMA”, MA SI PUO’ FARE VERAMENTE?
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Gentile Signora di cui non conosco ancora il nome,
la domanda che Lei pone riflette – un po’ troppo uncriticamente, mi perdoni la franchezza – l’atteggiamento “scansista” del nostro Capo dello Stato il quale – com’é ben noto – si é comodamente rifugiato nella trincea della Carta costituzionale da cui – veniamo continuamente informati – Lui NON puo’ sparare al nemico, ma solo difendersi.
É una trincea concettualmente UNICA nella storia delle dinamiche di guerra, in quanto essa non prevede che il nemico attacchi avanzando, ma ch’esso se ne stia buono buono al suo posto sparando a salve e puntando al cielo per il solo gusto di sentire il suono esilarante degli spari.
Mi dispiace tanto essermi lasciato prendere dall’ironia, ma spero che essa possa essermi di aiuto nel significarLe che il nostro Capo dello Stato, di fatto, DECLINA di prendere atto che il nemico spara davvero, avanza davvero, ha già preso la Nazione in OSTAGGIO, ha già conquistato DUE dei tre Poteri dello Stato – quello Esecutivo e quello Legislativo – ed é all’assalto del TERZO – quello Giudiziario – che, di fatto, rimane l’ultimo baluardo di resistenza della Repubblica e della Costituzione.
E di fronte a tutto questo immane disastro, il nostro Capo dello Stato cosa fa? Commemora, celebra ed ammonisce di “abbassare i toni”.
Null’altro!!!
Perché, per fare qualcos’altro, i nostri Padri Costituenti avrebbero dovuto PREVEDERE – e scrivere specificamente e dettagliatamente nella Costituzione – che due ventenni dopo la Sua nascita un certo delinquente, con più guai giudiziari che capelli sulla testa, per sfuggire alla Giustizia avrebbe……. e giù con una dettagliata lista delle cose che questo delinquente avrebbe fatto e detto nel corso degli anni, fino ad arrivare ai giorni del nostro Presidente Napolitano.
E dopo questa dettagliata, chiaroveggente descrizione, i nostri Padri Costituenti avrebbero dovuto anche – ed ancora dettagliatamente, per carità! -PRESCRIVERE le azioni da intraprendere e portare avanti per salvare la Nazione dall’invasione del pirata e della sua ciurma. Perché – siamo per una volta onesti e comprensivi! – in assenza di una chiara “istruzione per l’uso”, come puo’ mai il Capo dello Stato fare il Suo mestiere di Difensore Supremo della Repubbliuca?
Semplicemente NON puo’!
Non voglio, gentile Signora mia interlocutrice, che, per mia mano, la tragedia che stiamo quotidianamente vivendo scivoli ulteriormente nel RIDICOLO. Lo é già abbastanza di suo, di fronte agli occhi increduli del Mondo chi ci sta osservando. Ed é cosa assai probabile che lo sia anche agli occhi della Storia la quale, forse, oltre ad osservarci “incredula” come il Mondo, ci osservi anche “sbigottita”.
Sono un “credente” della Democrazia. Sono un Cittadino che sente su di se il peso schiacciante del nostro paradosso nazionale su cui il Mondo e la Storia emetteranno un giorno il loro verdetto. Anche la mia Coscienza Civica sembra volersi unire a Loro, e sotto il peso di tanto giudizio io NON posso NON pormi – e NON condividere – questa domanda:
“Ma chi é, in realtà, questo nostro Presidente Napolitano”?
Con stima, simpatia e speranza,
jb Mirabile-caruso.