Più inchieste per tutti Pdl, cadono uno ad uno ma Berlusconi dice: la legalità è la mia stella polare. Ecco la lista di indagati

28 Lug 2010

IL GIORNO DOPO le parole di Gianfranco Fini “nessun incarico nel
partito agli indagati”, Silvio Berlusconi ha lanciato la sua
controffensiva, sostenendo impunemente: “La legalità è la mia stella
polare”.

Ma dalla carta d’identità con cui il Pdl si presenta a Camera e Senato
si direbbe il contrario.

Sono almeno 35 gli indagati o condannati che siedono in Parlamento
nelle file del partito del premier, una questione morale che si è
allargata con le ultime vicende relative agli appalti sulle grandi
opere e con l’inchiesta sulla P3, che coinvolge moltissimi big: da
Verdini a Cosentino, da Dell’Ultri al sottosegretario Caliendo. Eppure
i probiviri vogliono processare l’eretico Fabio Granata.

Abrignani Ignazio (deputato): è stato indagato a Milano per
dissipazione post fallimentare nelle indagini sulla bancarotta Cit,
agenzia di viaggi dello Stato

Berlusconi Silvio (premier): 2 amnistie (falsa testimonianza P2,
falso in bilancio Macherio); 2 assoluzioni per depenalizzazione del
reato (falso in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6
per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 6 prescrizioni; 3
processi in corso (frode fiscale Mediaset, corruzione in atti
giudiziari Mills, frode fiscale e appropriazione indebita Mediatrade),
tutti sospesi in attesa che la Consulta si pronunci sulla legge sul
legittimo impedimento. Berruti Massimo (deputato): condannato a 8
mesi per favoreggiamento per aver depistato nel 1994 le indagini sulle
tangenti Fininvest. Brancher Aldo (deputato): condannato in secondo
grado per falso in bilancio e finanziamento illecito, reato prescritto
(il primo) e depenalizzato (il secondo). È imputato anche per la
scalata Bnl, per la quale i suoi legali hanno chiesto il legittimo
impedimento nel breve periodo in cui è stato ministro per il
Federalismo. Caliendo Giacomo (senatore e sottosegretario): indagato
nell’inchiesta sulla nuova P3.

Camber Giulio (senatore): condannato a 8 mesi per millantato
credito nell’ambito della Kreditna Banka. Era accusato di aver preso
100 milioni di lire.

Cantoni Giampiero (senatore): ha patteggiato 2 anni per corruzione
e poi per concorso in bancarotta fraudolenta.

Ciarrapico Giuseppe (senatore): 5 condanne definitive fin dagli
anni ‘70 per falso e truffa. Comincioli Romano (senatore): imputato
per false fatture e bilanci truccati di Publitalia, poi prescritto.
Nel 2008 la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato
respinge la richiesta di usare le intercettazioni delle sue telefonate
con Stefano Ricucci per la scalata al Corriere della Sera. Cosentino
Nicola (deputato ed ex sottosegretario): accusato di legami con il
clan dei Casalesi, il Parlamento ha negato la richiesta d’arresto.
Indagato anche nell’inchiesta sulla P3.

De Angelis Marcello (deputato): condannato a 5 anni per banda
armata e associazione sovversiva come dirigente del gruppo
neofascista Terza Posizione.

De Gregorio Sergio (senatore): è stato indagato a Napoli per
riciclaggio e favoreggiamento della camorra e corruzione.

Dell’Utri Marcello (senatore): sette anni in appello per concorso
in associazione mafiosa per le contestazioni precedenti il 1992. È
indagato a Roma nell’inchiesta sulla P3. È accusato di calunnia per
aver ordito un piano per screditare alcuni pentiti palermitani che
l’avevano accusato nel processo per associazione mafiosa. Deve anche
riaffrontare il processo per tentata estorsione ai danni
dell’imprenditore siciliano Vincenzo Garaffa.

De Luca Francesco (deputato): è stato indagato per tentata
corruzione in atti giudiziari: il clan camorristico dei Guida si
sarebbe rivolto a lui per un processo in Cassazione. Farina Renato
(deputato): ha patteggiato 6 mesi (pena commutata in una multa di
6.480 euro) per favoreggiamento nel processo per il sequestro di Abu
Omar.

Fasano Vincenzo (senatore): condannato a 2 anni per concussione nel
2007, pena indultata. Firrarello Giuseppe (senatore): arrestato e
condannato in primo grado a Catania a 2 anni e 6 mesi per turbativa
d’asta per le tangenti sulla costruzione dell’ospedale Garibaldi.
Poi prescritto. Fitto Raffaele (deputato e ministro): rinviato a
giudizio per sei reati, prosciolto per altri cinque. Ancora aperti 2
casi di corruzione, un illecito nei finanziamenti ai partiti, 1
peculato da 190 mila euro e 2 abusi d’ufficio.

Grillo Luigi (senatore): L’assemblea del Senato ha negato l’uso
delle intercettazioni nell’ambito della Banca popolare di Lodi.
Prescritto a Genova per truffa per la Tav.

Landolfi Mario (deputato): è stato indagato per corruzione e
truffa. Nella stessa inchiesta 5 pentiti chiamano in causa Nicola
Cosentino.

Matteoli Altero (senatore e ministro): rinviato a giudizio per
favoreggiamento riguardo un abuso edilizio all’isola d’Elba. La giunta
della Camera ha negato l’autorizzazione a suo carico.

Messina Alfredo (senatore): è stato indagato per favoreggiamento
nella bancarotta di HDC. Nania Domenico (senatore): condannato nel
1980 a 7 mesi per lesioni quando militava nei-gruppi di estrema
destra. Condannato in primo grado per abusi edilizi. Poi prescritto.
Nespoli Vincenzo (senatore): accusato di bancarotta fraudolenta e
riciclaggio. L’aula del Senato ha negato l’arresto. Nessa Pasquale
(senatore): accusato di concussione, il pm aveva chiesto
l’autorizzazione all’arresto. Paravia Antonio (senatore): arrestato
per corruzione nel 1995, prescritto nel 2004.

Proietti Cosimi Francesco (deputato): è stato indagato a Potenza
con Vittorio Emanuele per la truffa ai Monopoli. Roma ha archiviato. È
stato indagato anche nella Capitale per il filone legato agli
ambulatorie alla ex signora Fini Daniela Di Sotto.

Russo Paolo (deputato): archiviato per l’ipotesi di reato di
concorso esterno in associazione mafiosa quando era Presidente della
Commissione parlamentare rifiuti. È stato indagato anche per
violazione della legge elettorale. Scapagnini Umberto (deputato): è
stato indagato per abuso di ufficio aggravato per i parcheggi
sotterranei a Catania.

Sciascia Salvatore (senatore): condannato a 2 anni e 6 mesi per
aver corrotto, quando era capo dei servizi fiscali gruppo Berlusconi,
alcuni ufficiali della Gdf. Simeoni Giorgio (deputato): è stato
indagato per associazione a delinquere e corruzione per le tangenti
sanità nel Lazio.

Speciale Roberto (deputato): condannato in appello a 18 mesi per
peculato da parte della Procura militare perché da comandante della
Gdf ha utilizzato per scopi personali aerei della Fiamme Gialle.
Tomassini Antonio (senatore): medico, condannato a 3 anni per falso:
durante un parto una bambina nacque cerebrolesa ma lui contraffece il
partogramma.

Valentino Giuseppe (senatore): è stato indagato per
favoreggiamento, si sospetta che abbia rivelato a Ricucci che era
intercettato quando era sottosegretario alla giustizia. Il Senato ha
negato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni Verdini Denis
(deputato e coordinatore): indagato per l’inchiesta sulle Grandi
opere, ora anche per la P3.

tratto da il Fatto Q. del 28 luglio
http://it-politica.confusenet.com/showthread.php?t=220787

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