Adesso viene il bello

16 Apr 2008

Frastornata come tanti dalle parole, un torrente in piena, che ci hanno investito sui risultati delle elezioni e sulle prospettive; scartati col passare delle ore i fastidiosi slogan martellanti di una campagna politica senza inizio nè fine, voglio cominciare la riflessione su “cosa è successo” nella nostra Italia con due “pensierini” da condividere con gli amici di LeG. Un dialogo destinato a durare, nell’approfondimento via via dei temi a noi cari.
1. Credo che oggi siamo ancora troppo coinvolti per poter fare un’analisi lucida e obiettiva da consegnare ai posteri, di come e quando una maggioranza di italiani ha scelto Silvio Berlusconi. Ha sostanzialmente affidato al cavaliere di Arcore il destino di 20 anni della nostra storia.Un ventennio, caratterizzato da quella anomalia italiana che mille volte ci siamo raccontati e che a quanto pare non ha preoccupato tanta parte del paese e nemmeno quei politici che durante brevi periodi avrebbero potuto risolverla ma non hanno voluto farlo.Posso, con una certa superficialità, anticipare un giudizio: la classe politica italiana di opposizione non è stata all’altezza di contenere il ventennio berlusconiano. Ha fallito. Ma insieme ad essa abbiamo fallito giornalisti, sindacalisti, anche noi società civile siamo stati troppo deboli, divisi, inconcludenti. Sarà il giudizio della storia severo con tutti, ma ovviamente in primis con chi aveva il dovere di guidare.L’Italia della Seconda Repubblica avrebbe potuto essere un’altra: più moderna, più aperta, più rispettosa dei diritti e dei bisogni di tutti.

Una classe politica illuminata avrebbe potuto farla. Non c’è stata una classe politica illuminata e l’Italia della Seconda Repubblica, povera di idee, di uomini, di futuro, di legalità e di giustizia è sotto gli occhi di tutti.
2. Molti commentatori ci hanno spiegato che il voto di domenica e lunedì è stato soprattutto un voto di protesta che ha trovato nella Lega un ascolto particolare. Dico solo che se questa analisi è giusta, adesso viene il bello: il demone della protesta, una volta destato e accarezzato è duro da acquietarsi, non si accontenta facilmente. Cosa faranno Berlusconi e Bossi per tenerlo buono? Con quali forze, con quale energia il resto degli italiani, oggi opposizione, lo contrasteranno?”Coraggio”, dicono i messaggi degli amici di LeG che mi arrivano in queste ore.Ok, ci siamo.

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