Roma. È uno dei temi etici, dunque pericolosi perché dividono, che il governo Renzi ha accortamente sorvolato. Stavolta il problema dell’eutanasia e delle decisioni nell’approssimarsi della morte si ripropone sotto forma di una lettera inviata a deputati e senatori. L’iniziativa è di Luigi Manconi che da sempre si batte per il diritto all’autodeterminazione dei malati che coscientemente vogliono esprimere una volontà quando le cure non bastano. La novità è che è stato sottoscritto da 4 sottosegretari. Oltre che da Ivan Scalfarotto (Riforme e Rapporti col Parlamento) e Benedetto Della Vedova (Esteri), anche Ilaria Borletti Buitoni (Beni Culturali) e Sesa Amici (Presidenza del Consiglio e Riforme) la cui adesione, condivisa da circa 40 firme, non era scontata. La lettera contiene passaggi molto espliciti: «Si rende necessario che l’eutanasia sia depenalizzata e che, dunque, non venga sanzionato chi all’interno di una relazione di cura, su richiesta consapevole del paziente, acconsenta a sospendere la cura, ad accelerare un processo di morte, a prestare assistenza al suicidio o a compiere un atto eutanasico». I firmatari chiedono che venga calendarizzata la proposta di legge di iniziativa popolare depositata alla Camera a settembre 2013.
Corriere della Sera, 23 marzo 2015