Cari Soci, care Amiche e Amici di Libertà e Giustizia,

24 Dicembre 2014

alcuni di voi forse pensano che avremmo dovuto essere più operativi in queste giornate, che definire drammatiche rischia di apparire storicamente riduttivo.
A parziale spiegazione di quanto sta accadendo è quello che i soci, venuti da tutta Italia alla assemblea di Bologna e informati dai propri coordinatori, già sanno.
Non ci sono soltanto la crisi delle Istituzioni e quella economica, che minacciano seriamente le democrazie di ogni paese. C’è anche, per noi di LeG, una non facile transizione sotto il profilo organizzativo: stiamo passando da un sistema basato in gran parte sul finanziamento di singoli sostenitori a quello, che speriamo sempre più diffuso, delle risorse che vengono soprattutto dai soci. Quei soci che con il tesseramento e l’adesione anche critica alle nostre idee, cioè ai principi alla base della nascita e della crescita di LeG, ci chiedono di andare avanti, di non far mancare la nostra voce proprio ora che la situazione generale è ancor più grave e gli sviluppi futuri sono tanto insidiosi.
Riorganizzarci comporta il sacrificio di una sede e la speranza che, con i compiti ripartiti fra i circoli e i singoli soci che hanno dato una preziosa e competente disponibilità personale, riusciremo non solo a non interrompere il nostro cammino, ma a guidare noi ed altri, altre associazioni a noi vicine, verso posizioni di giustizia e libertà che illuminino una classe politica così incapace di assolvere al proprio dovere, spesso incompetente e persino arrogante.
Così estranea, infine, a quei sentimenti della nostra Costituzione che noi siamo impegnati a non tradire e anzi a fare di tutto per trasmettere ai più giovani : a tutti coloro che non la conoscono ma che, appena accenniamo a quel momento della nostra storia, ai sacrifici di tanti di allora fino ai coraggiosi dei nostri giorni che rischiano la vita per denunciare ogni tipo di mafia (pensiamo ai giornalisti e ai magistrati minacciati), ci chiedono di saperne di più, di parlare ancora a voce alta per coprire i silenzi, le timidezze, i vuoti, le convenienze a far parte del Potere.

La posta in gioco è molto alta e vale la pena di osare anche quando non ci sono certezze.
Questo diremo e altro ancora nel manifesto al quale stiamo lavorando e che renderemo pubblico nel gennaio 2015.



Auguri a tutti!

Gustavo Zagrebelsky Sandra Bonsanti
(Vignetta di ellekappa)

 

AuguriLKCari Soci, care Amiche e Amici di Libertà e Giustizia,

alcuni di voi forse pensano che avremmo dovuto essere più operativi in queste giornate, che definire drammatiche rischia di apparire storicamente riduttivo.
A parziale spiegazione di quanto sta accadendo è quello che i soci, venuti da tutta Italia alla assemblea di Bologna e informati dai propri coordinatori, già sanno.
Non ci sono soltanto la crisi delle Istituzioni e quella economica, che minacciano seriamente le democrazie di ogni paese. C’è anche, per noi di LeG, una non facile transizione sotto il profilo organizzativo: stiamo passando da un sistema basato in gran parte sul finanziamento di singoli sostenitori a quello, che speriamo sempre più diffuso, delle risorse che vengono soprattutto dai soci. Quei soci che con il tesseramento e l’adesione anche critica alle nostre idee, cioè ai principi alla base della nascita e della crescita di LeG, ci chiedono di andare avanti, di non far mancare la nostra voce proprio ora che la situazione generale è ancor più grave e gli sviluppi futuri sono tanto insidiosi.
Riorganizzarci comporta il sacrificio di una sede e la speranza che, con i compiti ripartiti fra i circoli e i singoli soci che hanno dato una preziosa e competente disponibilità personale, riusciremo non solo a non interrompere il nostro cammino, ma a guidare noi ed altri, altre associazioni a noi vicine, verso posizioni di giustizia e libertà che illuminino una classe politica così incapace di assolvere al proprio dovere, spesso incompetente e persino arrogante.
Così estranea, infine, a quei sentimenti della nostra Costituzione che noi siamo impegnati a non tradire e anzi a fare di tutto per trasmettere ai più giovani : a tutti coloro che non la conoscono ma che, appena accenniamo a quel momento della nostra storia, ai sacrifici di tanti di allora fino ai coraggiosi dei nostri giorni che rischiano la vita per denunciare ogni tipo di mafia (pensiamo ai giornalisti e ai magistrati minacciati), ci chiedono di saperne di più, di parlare ancora a voce alta per coprire i silenzi, le timidezze, i vuoti, le convenienze a far parte del Potere.
La posta in gioco è molto alta e vale la pena di osare anche quando non ci sono certezze.
Questo diremo e altro ancora nel manifesto al quale stiamo lavorando e che renderemo pubblico nel gennaio 2015.

Auguri a tutti!
Gustavo Zagrebelsky Sandra Bonsanti

(Vignetta di ellekappa)

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