Riforme, aumentano le firme su emendamento per il Senato elettivo

26 Giugno 2014

Placata la bufera sull’immunità, aumenta il numero dei firmatari dell’emendamento al ddl costituzionale che prevede il Senato elettivo. Quando sono di fatto scaduti i termini per il deposito dei subemendamenti alla proposta dei relatori, Vannino Chiti, del Pd, ne presenta alla stampa 14 depositati insieme ad altri gruppi. Le firme in calce sono 35, molte di più di quelle dei 14 esponenti del Pd che con Chiti e Mineo si erano fatti inizialmente promotori della proposta.

Aula SenatoPlacata la bufera sull’immunità, aumenta il numero dei firmatari dell’emendamento al ddl costituzionale che prevede il Senato elettivo. Quando sono di fatto scaduti i termini per il deposito dei subemendamenti alla proposta dei relatori, Vannino Chiti, del Pd, ne presenta alla stampa 14 depositati insieme ad altri gruppi. Con lui in conferenza stampa ci sono Mario Mauro, Loredana De Petris, Francesco Campanella, Felice Casson. L’emendamento sulla composizione del Senato recita così: “Il Senato della Repubblica è eletto su base regionale, garantendo la parità di genere, in concomitanza con la elezione dei consigli regionali”. Le firme in calce sono 35, molte di più di quelle dei 14 esponenti del Pd che con Chiti e Mineo si erano fatti inizialmente promotori della proposta.

Nel pacchetto di emendamenti presentati da Chiti c’è anche una norma che riguarda un regime di immunità parlamentare per i senatori e che si allinea alla proposta fatta dai due relatori Anna Finocchiaro (Pd) e Roberto Calderoli (Lega). Essa prevede che nel caso in cui il senato neghi l’autorizzazione a procedere chiesta dalla magistratura, “è ammesso ricorso alla Corte Costituzionale. A tale scopo viene istituita all’interno della corte una sezione, composta da cinque membri effettivi e due supplenti, che decide i ricorsi”. La sezione della Consulta svolge anche funzione di giudice d’appello sui ricorsi per le decisioni prese dal Senato in materia di “ammissione” dei parlamentari per vizi di titoli o per cause sopraggiunge “di ineleggibilità, di incompatibilità e di conflitto di interessi”.

I cinque membri effettivi e i due supplenti “vengono scelti dal plenum della corte a scrutinio segreto, con le modalità stabilite da legge ordinaria che provvede anche alla redazione delle norme procedurali e per la durata massima di cinque anni”.

In totale sono circa 580 i subemendamenti agli emendamenti dei relatori presentati in Commissione Affari Costituzionali del Senato.

L’iniziativa Chiti fa il paio con quella di Ncd che ieri ha presentato un sub-emendamento agli emendamenti dei relatori alle riforme che rilancia l’elezione diretta del Senato. Lo ha riferito il capogruppo in Senato Maurizio Sacconi, che però assicura che Ncd non “intende frenare” il cammino delle riforme.

Mentre il capogruppo dei senatori di Forza Italia Paolo Romani appare ottimista: “Siamo vicini ad un accordo che spero, nelle prossime ore, si chiuderà”, ha detto ai cronisti chiarendo che il suo partito ha presentato “circa 20 subemendamenti” agli emendamenti dei relatori che puntano a “stabilire bene il criterio di proporzionalità nell’elezione dei senatori da parte dei Consigli regionali”.

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