“Abbiamo tolto al presidente del consiglio il certificato di sana e robusta costituzione. Alla Costituzione ci dobbiamo pensare noi”, ha detto Eco fra le risate e gli applausi della gente in festa. “Io sono arrivato in questa città – ha ricordato Eco – nel 1954: era la città degli artisti, del Bar Giamaica e per dieci anni ha vissuto un fermento straordinario, poi gradatamente ha cominciato ad intristirsi. Ora sull’orlo degli 80 anni mi ritrovo la Milano di un tempo. E questo – ha concluso rivolgendosi agli oltre 50 mila della piazza – è grazie a voi, portatela avanti così”.
Don Verzè si dia da fare per certificare l’idoneità fisica e mentale sottratta nelle urne al suo fraterno compagno di merenda, il quale,dotato com’è di una cefala dura come quella dell’asino (u sceccu) di mio nonno,intende ancora rappresentarci,sperando nel buon frutto della questua internazionale dal medesimo intrapresa per un salvacondotto dalle patrie galere.