Una repubblica assai confusa

La nostra Seconda Repubblica lascia poche tracce di opere compiute, di riforme ben fatte e di problemi risolti. In compenso ha profondamente inquinato il vocabolario costituzionale e perciò stesso la nostra Costituzione e la politica che ne discende.
Comincio da «ribaltone». È una parola che non è accolta in nessun testo di nessun’altra democrazia parlamentare, visto che cambiare governo e cambiare maggioranza (o anche cambiare partito) costituisce parte integrante del loro modus operandi, del loro funzionamento. I sistemi parlamentari sono per eccellenza sistemi flessibili che nel corso del loro cammino possono benissimo cambiare personale e politiche.

Secondo: «Porcellum». È così che viene chiamata, con ragione, la nostra vigente legge elettorale. Ma perché è una porcheria, una porcata? Secondo Fini è perché non consente all’elettore la scelta del proprio rappresentante. Ma questa è una tesi puramente demagogica. Ricordo che noi abbiamo avuto un sistema proporzionale che consentiva all’elettore quattro-tre preferenze, poi ridotte ad una, e che queste preferenze sono state cancellate nel 1991-1993 da due travolgenti referendum di Pannella e Mariotto Segni. Io allora non mi scaldai molto perché ritenevo e continuo a ritenere che il potere di scelta del singolo elettore in collegi elettorali nei quali un seggio richiede circa 60 mila voti è un potere di scelta infinitesimale. C’è chi sostiene che nel collegio uninominale questo potere di scelta è maggiore. Ma dipende da chi ha i soldi: se il candidato (come quasi sempre negli Stati Uniti) oppure il partito. Se li ha il partito, anche nei sistemi uninominali le scelte dei candidati vengono dall’alto.
Comunque sia, il punto non è che il Porcellum sia tale (una porcata) perché non consente al votante di scegliere l’eletto, ma perché elargisce un premio di maggioranza spropositato che falsa completamente il risultato di una elezione. Peggio di così, in materia, si può soltanto ricordare la legge Acerbo del 1923, che installò Mussolini al potere attribuendo i 2/3 dei seggi, in Parlamento, a chi raggiungeva il 25 per cento dei voti. Sia chiaro: un premio di maggioranza è accettabile se rinforza chi ha già vinto il 50.01 per cento dei suffragi; ma non se trasforma una minoranza in una maggioranza come fa il Porcellum attribuendo il 55 per cento dei seggi alla maggiore minoranza.

Un’ultima sciocchezza, o comunque deviazione dalle costituzioni dei sistemi parlamentari, è che l’elettorato deve sapere, sin dall’inizio della legislatura, chi sarà il capo del governo e che il suo governo non potrà essere cambiato. Altrimenti – orrore orrore – incorriamo nel crimine di «ribaltonismo».
C’è poi il grido di dolore di chi si preoccupa di «salvare il bipolarismo». Ma chi ne fa un porro unum esagera; in realtà teme che si affermi, tra destra e sinistra, un partito di centro che lo danneggi. E così propone un sistema elettorale che penalizzi il centro, come l’uninominale inglese (e che erroneamente invoca, per questo, un ritorno a quel Mattarellum che ci ha rovinati). Invece il bipolarismo tedesco ha sempre funzionato bene con un terzo partito minore al centro. Al momento, allora, non c’è nulla da salvare. Ci sarà tutto da rifare utilizzando (a mio parere) o il sistema elettorale francese o quello tedesco.

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1 commento

  • Per impedire ulteriormente la confusione e, non finire nel burrone, menzionato da P. Ostellino, urgono introdurre innovazioni ed aggiornamenti purché risultino sistemici – elastico – flessibili – adattivi ed auto – correttivi pertanto, non servono i soliti posticci palliativi del compassato! Bensì un’organica articolazione a meccanismi completi quanto coll’inedito sistema Semialterno si propugna ingenerare per riprodurre un autentico contendibile bipolarismo concorrenziale aperto!

    Appunto non possiamo permetterci di continuare ad affondare come BelPaese perdendo posizioni nel compendio mondiale per l’incapaci di renderci strutturalmente competitivi per l’inamovibilità di un ordinamento istituzionale parlamentare reso schizofrenico da un meccanismo elettorale mantenuto volutamente transitivo da una casta politica per cos’ rendersi intransitiva!
    Pertanto urge invertire la rotta introducendo quelle indispensabili innovazioni che il nostro tempo reclama per meglio poterci sintonizzare a questo nuovo modus vivendi. Servono strutturali sostanziali completi elettoral-stituzionali adeguamenti per poterci in modo equilibrato incarreggiare su una dinamica virtuosa che incrementi democraticità – qualità indispensabile per meglio rispondere alle esigenze dei nostri cangianti tempi e per più fisiologicamente espandere le nostre potenzialità e rigenerarsi quanto auto-correggersi! Pertanto urge rendere il sistema intrinsecamente strutturato completo a “check & balance & feed back control criteria” Serve mettete a punto ed abbracciare sistemi inediti strutturati in modo completo, capaci di ingenerare un autentico bipolarismo dinamico contendibile aperto quanto il SEMIALTERNO prefigura e propone sistema elastico-flessibili adattivo! Quindi, urgono innovazioni per rompere la paralisi in corso iniettando concorrenza per rendere virtuoso il sistema nel suo complesso poter così iniziare a dissipare quella perenne viziosa autoreferenziale deterrenza di casta che rischia riprodurre autoavvitamenti autoritari… Urge aggiornare l’insieme nel suo complesso il nostro Sistema Paese iniettando contendibilità a tutto tondo ed a tutto campo per poter massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando una responsabile sussidiarietà giacché tutto ormai risulta squilibrio palesato ormai, dalla cronaca quotidiana ovunque dove tutto fa acqua da tutte le parti…
    Appunto, per contrastare l’autoreferenzialità della nomenclatura in corso, serve attrezzarsi meglio e rendere il nostro sistema elettoral-istituzionale in equilibrio dinamico virtuoso per non continuare a soccombere e senza ulteriormente impantanarci lasciandoci dileggiare senza alcuna riserva e/o imbarazzo dai soliti membri degli apparati che cinicamente continuano ad imbottirci delle medesime obsolete “impietose” racconti… Narrazioni che ci rendono sempre più ostaggio di quel solito perverso gioco di politici/partiti nominati di turno che in modo più o meno bipartisan o poli – partisan continuano “integerrimi” a cinicamente proseguire col valzer delle spartizioni ed assegnazione delle cariche delle “autority”, quanto nel contempo a propinarci quel solito gioco dell’oca fatto di usuali copioni che prefigurano consueti pit-stops farciti di resi inutili o sterilizzati referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali per scambiare sempre gli stessi meccanismi elettorali. Modalità con la quale la casta s’alletta per sostanzialmente mantenerli incompleti ed inequivocabilmente transitivi per rendersi come casta politica sempre più intransitiva! Facendo assurgere l’autoreferenzialità a nuovo epocale assolutismo!?
    Le narrazioni di un siffatto trend autolesionistico le possiamo attingere ovunque giacché i mediatici interventi lo stanno quotidianamente a sottolineare, d’esempio possono esserlo gli ultimi:
    • a “l’ultima parola” in TV (01:15 al 20/11/10) l’on. Casini afferma l’assurdità raggiunta erudendoci sul fatto che “…siamo in presenza di una nomenklatura di partiti senza partiti!…”
    • sul Canale (09:50 al 20/11/10) l’on. S. E. Sircana: “…il nostro è un paese di caste bloccato su regole vecchie che non valgono più!…“
    • Subito dopo, lo segue l’on. R. Occhiuto affermando che: “….siamo in presenza di un sistema come una maionese impazzita!” ecc. ecc.
    Se tutto questo non basta per capre l’urgenza di provvedere ad aggiornare il nostro ordinamento qualcuno dovrebbe cambiare mestiere!?
    Quando su ogni fronte urgono introdurre adeguamenti iniziando dal:
    • sistema elettorale per renderlo più equilibrato quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO che si struttura su una base proporzionale che verrebbe sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale! Necessità facilmente adottabile deducibile dal fatto che nel compendio mondiale, molti, vari e diversi sono i meccanismi! Pertanto, per benchmark comparazione se ne evince la loro perfettibilità! Attualmente ulteriormente dimostrato e confermato dalla sempre più irrefrenabile ed incontenibile effervescenza in corso che ormai si respira sempre più ad ogni latitudine, sotto ogni aspetto giacché perfino i Britannici si “contagiati” giacché si stanno muovendo buttando all‘aria il loro considerato insuperabile classico modello Westminster – Maggioritario all’uninominale per passare al Proporzionale. Quel Proporzionale che abbiamo abbandonato con la Prima Repubblica!? I Britannici sono pragmaticamente più risoluti rispetto a noi che ci illudiamo di risolvere la questione continuando a lasciarsi strapazzare dalla casta che ci propina i soliti modelli elettorali ibridi misti incompleti limitati e limitanti per continuare a mantenersi in auge con siffatti privilegi e azzeccagarbugli – grovigli riproduttori della solita inconcludenza sistemica quanto appunto, risulta riprodurre l’attuale Porcellum come lo era stato il precedente Mattarellum. Il groviglio è ormai stato confezionato a tal punto che prossimamente pur di non risolvere la casta potrà permettersi di allargare le caselle del gioco dell’oca anche con quella nuova presidenzialista per ulteriormente rendersi ancor più intransitivo pertanto, continueremo ad ulteriormente ritrovarci nelle medesime peste! ad impaludarci dato il madornale contradditorio semi-galleggiante incedere che ci vede da decenni impantanati ed in continua regressione rispetto ad ogni altro paese. In preda ad una frenesia fatta di continui insulsi cambiamenti per farci schizofrenicamente percorrere gli stessi tragitti giacché ci vede doppiare in continuazione le stesse caselle da filo Proporzionali a filo Maggioritari modelli e/o viceversa!
    • Altra prerogativa alla liberalizzazione degli accessi sarebbe auspicabile adottando l’opzione del “write in” sulla scheda elettorale. Rappresenterebbe un’utilissima efficace opzione potenziale e funzionale per contrastare l’autoreferenzialità delle caste la cui applicabilità ci viene concretamente dimostrata dalla candidata Lisa Murkowski che in Alaska ha vinto – con questa opportunità del “write in” alle elezioni di midterm per il Senato che ha vinto in contrasto con la sua rivale Sarah Palin. Noi preferiamo far finta di scegliere con liste blindata propinateci da un manipolo di politici che si possono così liberamente nominare un interop bicamerale parlamento!
    • Un’ulteriore liberalizzazione viene rappresentata dalla necessità d’eliminare il Quorum a tutti i Referendum ed oltre a quelli “confermativi” ed abrogativi, urge la necessità di dover introdurre per “irrinunciabile fisiologico -balance- equilibrio” quello propositivo! Giacché alcun sistema può reggersi sempre sulla dinamica del solo togliere per controbilanciamento qualsiasi equilibrato sistema reclama anche sotto il profilo referendario, per contrappunto la possibilità di poterci aggiungere: col propositivo! Vedonsi quanto già accade in continuazione altrove anche in California come quanto già sin dal medioevo “accade” in continuazione nella stessa Svizzera periodicamente “succede venga praticato” quale esempio di “democrazia matura” e, patria del referendum per antonomasia! Ma i Californiani ultimamente si sono distinti e, con la “proposition 14” hanno dimostrato di voler buttare avanti la palla della democrazia giacché intendono con la soluzioni dei “Primi Due” liberalizzare a tutto tondo ed a tutto campo gli accessi alle primarie giacché è aprendo le opportunità che si genera virtuosa propositiva concorrenza! E’ appunto, la libera contendibilità a tutto tondo aperta al potenziale delle conformazioni politiche presenti sul territorio che si contrasta l’assolutismo, la nomeklatura, la casta dopo di ché, solo i primi che avranno superato le primarie potranno definitivamente scendere in competizione per contendersi la rappresentanza. Questo contribuirà prossimamente senz’altro a sparigliare perfino l’ordinamento istituzionale già precario dei modelli presidenziali.
    Proprio perché vivendo in una società degli accessi inconcepibile risulta continuare a farsi imbrigliare e/o legare in compassati archetipi quando, la pervasività delle nuove tecnologie ed internet stanno radicalmente rivoluzionando il nostro modo di essere e di vivere, imprimendone un’inesorabile iperbolica continuativa accelerazione… quella che ci permette sempre più di essere tutti globalmente interconnessi in un dinamico interattivo coinvolgimento negli interscambi!
    L’ottimizzazione però senz’altro non ce la potremmo permettere imitando quell’ordinamento istituzionale presidenziale che dimostra sempre più tutte le sue insite strutturali palesi contraddizioni ed inadeguatezze! Giacché è stato da quella tipologia d’ordinamento istituzionale che si è prevalentemente generata ed è stata coltivata, allevata e propagata l’attuale sempre più mordente crisi mondiale che ci assilla! E’ stato la fragilità di quel modello ”untore-distributore” dell’impellente crisi recessiva che ha liberalizzato soltanto finanza creativa. Pertanto, tutto questo disfacimento dovrebbe esserci d’insegnamento e permetterci di capire che democrazia e mercato non possono che essere facce della medesima medaglia! Giacché, sin dal suo ellenico concepimento, nell’”agorà” nel luogo, sulla piazza, entrambe: “democrazia e mercato” reciprocamente s’intrecciavano contestualmente date le contrattazioni del mercato che ivi, si svolgevano e le discussioni che ivi, scaturivano e ne derivavano e seguivano per stabilire le regole del mercato e della vita politica. Pertanto, come allora, ancor maggiormente oggigiorno, dovrebbe accadere in un siffatto analogo modo sia pur sempre più iperbolicamente accelerato grazie alle nuove tecnologie meglio si potrebbe interagire per migliorare gli interscambi: info, finanza, merci, servizi/prodotti, ecc. quanto una siffatta sempre più accelerata pervasiva realtà propone ed impone!
    Ovviamente, sconcertante e paradossale diventa esimerci dall’applicare tutte queste potenzialità che le nuove tecnologie ed internet permettono, avendole concepite proprio noi, in occidente, senza capirne la loro funzionalità applicativa quella che può contribuire a rendere strutturalmente virtuosi i nostri sistemi organizzativi riducendo le filiere ovunque in tutti gli ambiti, livelli e contesti quanto per intenderci si propone adottando il sistema SEMIALTERNO elettorale che eliminerebbe tutti quegli anacronistici pit-stop che la casta si permette introdurre per far melina- pit-stop: farciti di quei sempre resi inutili o sterilizzati referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali! Pertanto, non solo nei meccanismi elettorali serve ridurre le filiere bensì anche i livelli degli apparati politico amministrativi che risultano troppo farciti di pluto burocrazia! Questi non possono permettersi di restarne immuni da questo rivoluzionario concettuale e strutturale cambiamento di paradigmi! Appunto, anche in questi ambiti politici-amministrativi, per “isometria” a quanto già sta accadendo nel mercato grazie alla pervasività di suddette nuove tecnologie si dovrebbe invertirne il trend e ridurre le filiere per incrementalmente abbassarne i gap strutturali e diventare competitivi! Urge portarli tendenziali a solo due principali: “locale e generale” affinché il sistema nel suo complesso risulti più integro e snello giacché il mastodontico imprigiona l’osmosi ed abbassa i ritmi vitali fisiologici d’ogni organizzazione specialmente quando risulta ridondante specialmente quando come la nostra presenta anacronisticamente un bicameralismo perfetto e tutto risulta ingessato in una piramidale faraonica organizzazione politico-amministrativa che si espande su ben otto livelli politico amministrativi! Così continuando nel breve ineludibilmente si rischia di soffocare per l’eccesso d’obesità sia fisica che strutturale effetto d’un siffatto vizioso assorbimento indotto da modelli obsoleti ormai sorpassati sempre più prossimi al collasso: un morbo che sempre attanagliare l’occidente!? Impensabili che possa reggersi in un siffatto anacronistico modo pensando di competer con le tigri orientali e/o i paesi emergenti che hanno applicato con dovizia le nuove tecnologie snellendosi strutturalmente! Quindi, per non continuare a soccombere dovremmo invertire la rotta e rendendoci conto di quando ovunque, sta sempre più prendendo piede… modelli dinamici articolati in modo completo che adottano prassi e procedure virtuose per snellire e rendere incrementalmente in efficienza quanto le prassi Kai Zen (alla Deming) promuovono e lo stesso sistema SEMIALTERNO prefigura far assolvere.
    Pertanto, anche negli ordinamenti elettoral-istituzionali per contrappunto a quanto accade nel mercato si pretende per filogenetica isometria introdurre quegli altrettanti improcrastinabili inediti adeguamenti attraverso condivise – global legal rules a check and balance & feed back criterio con effetto applicazione a livello glocale ovvero sia nel micro che nel macro per evitare ridondanze e discrasie il più possibile sull’intera asse orizzontale che quella verticale! Dove, indispensabile risulta l’acquisizione di nuove più affinate autentiche inedite regole tali da rendere indispensabile promuovere un virtuoso consenso volto ad infondere maggiore integrazione e senso d’appartenenza! Adeguamenti affinché le libertà civili ed economiche possano effettivamente ripristinare l’opportunità di virtuosamente reciprocamente intrecciare virtuosi rapporti e nel contempo per meglio difenderci nei confronti d’insidie e dai radicalismi provenienti dall’esterno così come in altrettanto modo poter dissipare e preservarci da viziose inclinazioni speculative effetto di corruzioni interna/esterna di velate e veline così come poter contrastare rischiose autoritarie autoreferenzialità ed attacchi di nuovi despoti. Giacché come asserisce J. Attali sempre più assurdo sarebbe continuare studiare sui libri di storia l’avvicendarsi di re e principi, le guerre, i grandi eventi politici, quando la vera storia dell’umanità, ciò che decideva le sorti e lo stile di vita delle persone, si stabiliva sui mercati!
    Pertanto urge rivolgersi a sistemi a meccanismi elettorali completi strutturalmente “capaci” di permettere di chiudere in modo compiuto quel assiomatico ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” attraverso una intrinseca completa articolazione quanto il SEMIALTERNO avviluppa e sviluppa poter implementare nello spazio tempo. Solo così ci si potrà aprire a più efficaci opportunità liberalizzando virtuose percorrenze concorrenziali per governative risoluzioni a larga gamma ovvero, sia di destra che di sinistra quanto di centro. Cosi che da poter rendere, per indotta concorrenza l’azione governativa più omogenea ed efficiente, rispetto all’obsolescenza in dotazione dell’applicare ibridi misti derivati Porcellum e Mattarellum giacché questi ultimi essendo strutturalmente monchi in alcune loro parti ed articolazioni quando applicati non possono che darci limitate risposte, essendo strutturalmente limitati! La realtà sempre più ce lo dimostra, attesta ed insegna quotidianamente con la cronaca!? Giacché i modelli del compassato risultando strutturalmente imperniati su una sola unica dinamica o solo centrifuga o solo centripeta dove avendone mutilato l’uno (Proporzionale) o l’altro (Maggioritaria) od entrambi, applicandoli in modalità mista vedonsi: Mattarellum e Porcellum questi, non permettendo di chiudere compiutamente l’intero fisiologico ciclo centripeto centrifugo, nel suo più appropriato modo, non possono che essere considerati dei modelli dell’anatra zoppa che conseguentemente azzoppano la stessa democrazia liberale; la realtà della cronaca sempre più ce lo dimostra! Quando, sarebbe maturo il tempo per aver il coraggio anche per l’elettoral-istituzionale di completarne il ciclo adottando appunto, il SEMIALTERNO che riprodurrebbe maggiore fisiologica efficienza data dalla potenzialità estesa che permette esprimere attraverso la sua intrinseca completa articolazione: “centripetocentrifuga”!
    Quanto in ultima analisi la realtà delle cose esprime e reclama adeguarsi. Giacché ciò che potrà fare la differenza rispetto ad un tempo sarà sempre più l’accelerazione degli accadimenti! Pertanto, se non si vorrà aggiornare le cose attraverso, soluzioni elastico-flessibili adattive quanto il SEMIALTERNO prefigura! Giacché i soliti usuali adottati modelli sprofonderemo sempre più in basso e, date le nostre già gravi quotazioni rischieremo di renderle pessime!
    Giacché essi imperniandosi sempre su se stessi in modo perpetuo, ripetitivo questi, non potranno che avvitarsi su se stessi ed inevitabilmente ritornare scarsi e conseguenti inefficaci risultati rispetto ad ogni aspettativa, essendo strutturalmente incardinato in modo improprio. Questo è ormai semplicemente sotto gli occhi di tutti che il nostrano sistema sta facendo acqua da tutte le parti! Pertanto, per evolvere urge rompere quell’incantesimo nel quale la casta continua a presentarsi con i soliti intramontabili personaggi intrepidi camaleonti che in continuativo trasformismo oltre a permettersi di seguitare a cambiare il nome ai loro stessi partiti… si permettono azzardare di stravolgere ogni categoria aumentandone ulteriormente la già di per sé alta Babele – un ambaradam ricreato dalla casta funzionale ad alzarsi ulteriormente la posta in gioco.

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