Dopo che il governo centrale ha annunciato tagli alle Regioni per 10 miliardi di euro, molti presidenti di Regione hanno dichiarato che l’entità della manovra è insostenibile: costringerà ad aumentare le tasse e a ridurre quantità e qualità dei servizi pubblici. Fra i governatori, alcuni hanno criticato soprattutto le dimensioni della manovra, sostenendo che pesa troppo sulle Regioni, e troppo poco sullo Stato centrale. Altri, in particolare Formigoni, hanno anche sottolineato la sua iniquità, ossia il fatto che colpisce indiscriminatamente Regioni virtuose (specie le grandi Regioni del Centro-Nord) e Regioni viziose. Vista da questa angolatura, la manovra sarebbe la pietra tombale del federalismo, almeno finché per federalismo intendiamo un meccanismo capace di ridurre gli squilibri, punire lo sperpero del denaro pubblico, premiare i territori virtuosi.
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