Vincenzo Visco, professore di scienza delle finanze che ha tenuto i cordoni del portafoglio dello Stato in un’alternanza con Tremonti non troppo dissimile da quella che nell’Inghilterra vittoriana sostituiva il wigh Gladstone al tory Disraeli, rivendica adesso che la manovra del suo eterno rivale «presenta un cambio rilevante in materia tributaria, dà ragione politicamente alla linea che era del governo Prodi, con quel che ne consegue anche in termini di fibrillazione interna al governo e alla maggioranza».
Però, professore, questa deve spiegarla meglio. Anche perché Bersani chiede le dimissioni di Tremonti…
«Con Prodi avevamo impostato il controllo del deficit e la riduzione del debito, e introdotto misure di recupero dell’evasione fiscale, e questi sono gli stessi provvedimenti che deve prendere oggi Tremonti di fronte a quella che chiamano «la crisi greca». In più però noi avevamo ridotto le imposte. Tagliando del 5,5 per cento l’Irpeg, abbassando l’Irap al 3,9, aumentando la soglia di esclusione dall’Irap per 2 milioni e mezzo di Pmi, e agito sul cuneo fiscale tagliando i contributi sociali dalla base imponibile. E così il rapporto deficit/Pil era sceso a 105 punti, e si era accumulato un avanzo primario di 2 punti e mezzo».