Via libera del Consiglio dei ministri alla fiducia sul disegno di legge sicurezza. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, al temine del vertice di maggioranza. «Si pone fine ad una vicenda contorta: c’è una ritrovata compattezza di governo e maggioranza – ha detto il ministro degli Interni Roberto Maroni – la fiducia è lo strumento migliore per evitare rischi e possibilità di modifiche attraverso imboscate». Dopo il dietro front sulla norma dei “presidi – spia”, contestata fra gli altri dal presidente della Camera Gianfranco Fini, domani saranno presentati tre emendamenti: «Sono già al vaglio degli uffici della Camera e del Presidente per l’ammissibilità, ora nulla osta a che si ponga oggi la questione di fiducia e possa votare da domani pomeriggio», ha ribadito il titolare del Viminale.Dure le reazioni dell’opposizione. Per il segretario del Pd Dario Franceschini, «con le norme contenute nel ddl sicurezza la destra vuole tornare alle leggi razziali. E’ immorale usare strumentalmente la legittima domanda di sicurezza per tornare 70 anni dopo alle leggi razziali nel nostro Paese». Per Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, si tratta di «un vergognoso tentativo di regime, per far passare leggi ignobili». Ribatte il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto: «Sono state recepite alcune richieste di modifica e il provvedimento è stato sistemato in tre filoni: immigrazione, sicurezza e criminalità. Pertanto si vuole procedere ad una sollecita approvazione».
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