Libertà e Giustizia ricorda al ministro Salvini che l’Italia è uno Stato di diritto, in cui vige il principio che anche gli atti del governo sono soggetti al sindacato della magistratura quanto alla loro legittimità. Non solo: il ministro Salvini sembra ignorare anche altri principi cardine dello Stato di diritto, quelli che sanciscono la separazione dei poteri e la loro pari dignità e l’indipendenza della magistratura.
Siamo esterrefatti di fronte alla notizia di indagini sulle opinioni e conseguenti liste di proscrizione a danno dei magistrati che assumono decisioni non gradite al ministro dell’Interno in tema di diritti dei migranti. La società civile deve manifestare la sua indignazione di fronte a questo arrogante tentativo di condizionare e intimorire i magistrati, che ricorda i momenti peggiori del ventennio berlusconiano e si pone in aperto contrasto con la nostra Costituzione.
Il Consiglio di Presidenza di Libertà e Giustizia
La mediocrità raccapricciante dell’offerta politica attuale, dopo aver corrotto e degradato Parlamento e governo, da ciò che emerge, pare adoperarsi attivamente per quello del terzo potere, la Magistratura, non accontentandosi del solo contagio passivo, forse troppo lento.
Caro Consiglio di Presidenza di LeG, se l’indignazione resta solo un sentimento forte di persone ancora sensibili alle sorti della Repubblica, non produrra’ altro che rabbia e frustrazione ulteriori.
Solo la sua naturale evoluzione in una Ribellione Costruttiva nel solco della Costituzione, finché l’avremmo intonsa nel suo Spirito Originale ed Autentico come ce l’hanno lasciata, potrà arginare la rovina del Paese.
Paolo Barbieri, socio circolo di La Spezia
Potrebbe sembrare che il commento che lascio voglia contradire il contenuto dell’articolo, invece è proprio il contrario infatti lo spirito delle considerazioni che suggerisce Carlo Rovelli non è di buttare alle ortiche quanto costò tanta fatica apprendere, ma studiarle profondamente per trovare uno spiraglio per migliorare ancora la conoscenza. Perciò dalla raccolta di articoli “CI SONO LUOGHI AL MONDO DOVE PIÙ CHE LE REGOLE È IMPORTANTE LA GENTILEZZA” leggo:
Le idee non cascano dal cielo.
Nascono da una profonda immersione nella conoscenza del presente. Dal farla propria intensamente, fino a viverci immersi. Dal rivoltare infinitamente i problemi aperti, provare tutte le strade e poi ancora tutte le strade. Fino a che là dove meno ce lo aspettiamo, scoviamo una fessura una crepa, un passaggio. Qualcosa che nessuno aveva notato, eppure non era in contradizione con ciò che sappiamo, qualcosa di minuscolo su cui far leva per scalfire il bordo levigato della nostra infinita ignoranza, aprire un varco verso un territorio nuovo.
Fin qui Carlo Rovelli. Il messaggio è che tutte le attività umane vengono progettate preventivamente e pianificate prima di passare alle fasi di realizzazione e di gestione. Se si eseguono queste due ultime fasi senza essersi procurata con lo studio l’esperienza del passato con tutti i suoi pregi e difetti non ci si sarà resi capaci di vedere e scegliere una strada migliore per le nuove attività.