È reato appendere uno striscione?

09 Mar 2011

La Digos di Brescia insiste e chiama il socio di LeG che aveva esposto lo striscione, per “accertare le generalità”. Ma è reato esporre uno striscione per chiedere le dimissioni di Berlusconi? Queste di Brescia sono forse le prove generali della riforma che il governo si appresta a varare, affidando alla Polizia l’iniziativa e il controllo delle indagini che dovrebbero essere dei pubblici ministeri? Del resto l’ex Leonessa d’Italia è ormai la città dei divieti.

“Pronto? Questo è l’ufficio della Digos di Brescia: è lei il proprietario dello striscione?”. Chi ha pensato che potesse essere uno scherzo di carnevale, dovrà ricredersi. Gli striscioni rimossi a Brescia nei giorni scorsi sono al centro delle attenzioni della Digos, la divisione operativa della Polizia di Stato che dipende direttamente dal ministero degli Interni. L’esposto presentato da LeG  Brescia alla Procura chiede di sapere cosa sia precisamente accaduto: è un reato esporre striscioni per chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio? Chi ha disposto la rimozione di quello appeso al terrazzino di via Schivardi? Perché si è mossa la Digos?

“L’agente che mi ha chiamato per verificare le mie generalità – dice il socio di LeG, vittima del blitz di domenica scorsa – non ha saputo spiegarmi perché i suoi colleghi sono intervenuti. Non ha voluto dirmi nulla. Ma l’altra sera, i due agenti che hanno bussato a casa mia, hanno spaventato i vicini con il loro modo di fare. Erano in borghese, si sono qualificati come agenti Digos e hanno chiesto informazioni su chi abitasse in quell’appartamento, perché dovevano rimuovere lo striscione. E siccome non c’era nessuno, hanno chiesto la scala e hanno fatto tutto da soli: sono saliti sul balcone e mi hanno portato via lo striscione. Ancora stento a crederci”. Dopo le lettere ai giornali e l’esposto al procuratore capo di Brescia, non ci sono state risposte ufficiali. Unica novità, la telefonata dalla Questura.

“Aspettiamo con ansia che qualcuno ci dica se è reato esporre un cartello per chiedere le dimissioni di Berlusconi – dice Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia – aspettiamo che qualcuno ci dica perché la Digos si sta occupando di una richiesta di LeG che è stata solennemente e apertamente annunciato davanti a 15 mila persone al Palasharp di Milano, lo scorso 5 febbraio, oltre che firmata da più di 100 mila cittadini. In che Paese stiamo vivendo? Queste di Brescia sono forse le prove generali della riforma che il governo si appresta a varare, affidando alla Polizia l’iniziativa e il controllo delle indagini sottratte sempre più al pubblico ministero?”. Del resto, l’ex Leonessa d’Italia è ormai la città dei divieti.

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