Ridateci la sovranità che ci appartiene

31 Ago 2010

Vogliamo riprenderci il diritto di scegliere chi ci rappresenta in Parlamento. Un diritto che è stato cancellato dalla legge Porcellum. LeG si mette a disposizione di tutti coloro che nella società civile, singoli cittadini o movimenti organizzati, vogliano creare occasioni di mobilitazione sul web e nelle città, sulla scia di recenti esperienze positive.

Ridateci la sovranità che ci appartiene. Vogliamo riprenderci il diritto di scegliere chi ci rappresenta in Parlamento. Un diritto che è stato cancellato dalla legge Porcellum e che priva il popolo elettore del più elementare e insostituibile potere di  contare nelle decisioni della politica.

Senza questo potere crescono inevitabilmente delusione e distacco.

Libertà e Giustizia risponde all’invito di Ilvo Diamanti e Massimo Salvadori e rilancia l’appello rivolto da Gustavo Zagrebelsky il 21 giugno (“Mai più alle urne con questa legge elettorale”) che è stato approvato e sottoscritto da migliaia di cittadini.

Libertà e Giustizia è pronta. L’associazione si mette a disposizione di tutti coloro che nella società civile, singoli cittadini o movimenti organizzati, vogliano creare occasioni di mobilitazione sul web e nelle città, sulla scia di recenti esperienze positive. In particolare LeG ricorda il successo della campagna referendaria del 2006, che vide la collaborazione tra comitati, sindacati, informazione, e partiti  di un arco politico che superava gli attuali steccati.

Due i punti fondamentali della campagna, secondo il presidente onorario di LeG, Gustavo Zagrebelsky:

1) dire un forte NO “alla spoliazione del diritto di scegliere il Parlamento”

2) “abolire l’assurdo premio di maggioranza col quale si cerca di riformare il sistema politico forzando il sistema elettorale”

“Furbizie di ingegneria costituzionale per cambiare la struttura politica rappresentano una inaccettabile violazione”.

Se le forze politiche interessate a restituire al popolo la sovranità sottratta non dovessero trovare un accordo su una nuova legge elettorale e continuassero colpevolmente a proporre soluzioni diverse a seconda dei propri interessi elettorali, non resterebbe che la soluzione transitoria di tornare alla legge elettorale precedente, detta Mattarellum. Due soli articoli che una maggioranza in Parlamento potrebbe facilmente approvare.

MAI PIU’ deputati e senatori NOMINATI e sotto ricatto dei capi partito.

MAI PIU ALLE URNE CON QUESTA LEGGE ELETTORALE!!
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