Mattarella dia voce anche al NO
Appello – 22 luglio 2016
Verso la svolta autoritaria
Appello – 27 marzo 2014
L’urgenza e l’indecenza
Appello – 2 dicembre 2013
La via Maestra
6 settembre 2013
Non è cosa vostra
Appello – 18 maggio 2013
Appello – versione aggiornata al 2 giugno
Per una stagione costituzionale: non parole vuote ma atti di contrizione
12 novembre 2012
La Giunta della Regione Lazio deve andare a casa!
Appello – 24 settembre 2012
Processare lo Stato infedele
Appello – 18 luglio 2012
Dipende da noi. Dissociarsi per riconciliarci
Appello – 23 febbraio 2012
Monti, non andare il quel salotto
Appello – 4 dicembre 2011
Ricucire l’Italia 27 settembre 2011
Per cambiare davvero. Elezioni, partiti, partecipazione
Appello – 12 luglio 2011
Giù le mani dai referendum
27 maggio 2011
Lasciamo il Tricolore alle finestre
18 maggio 2011
L’ora della mobilitazione
2 aprile 2011
La riforma della giustizia non la fanno gli imputati (nè i loro avvocati)!
Appello – 21 febbraio 2011
Ascoltate la città. Milano è di tutti
Appello – 23 gennaio 2011
Resignation
Appello – 20 gennaio 2011
La Rai torni ai cittadini
10 dicembre 2010
Studenti e prof, il primo passo
Appello – 3 dicembre 2010
Mai più alle urne con questa legge elettorale
Appello – 21 giugno 2010
Giù le mani da via Tasso
27 maggio 2010
2 giugno, festa della Repubblica e della Costituzione
10 maggio 2010
Coi soldi del ponte fermiamo le frane
25 febbraio 2010
Il vuoto
14 febbraio 2010
Rompiamo il silenzio
7 febbraio 2009
L’Italia è anche mia
25 febbraio 2004
Il manifesto costitutivo
18 novembre 2002
Vorrei urlare il mio disappunto a questa Italia che sta sprofondando nell’abisso,nell’oblio del niente…ma come tutte le persone comuni non ho voce in capitolo e dobbiamo,io con la mia famiglia,ma sopratutto la mia Bambina,subiamo inerti ai colpi del potere…ma cosa dobbiamo fare rendere l’anima a Dio?…Un dì credevo di essere un poeta…ma quando è scivolata l’età puerile è rimasta solo la cruda realtà…ma sorridiamo ed andiamo avanti lavorando per la gioia della nostra Piccolina ogni anno con il fardello più pesante…ma chi dovrebbe arrivare in pensione!Fortuna che ho una assicurazione sulla vita così potrei morire felice perché la mia famiglia è salva…parple sparse al vento sulla sabbia ruvida…
Il Governo Monti sta per acquistare 131 cacciabombardieri F-35 della ditta americana Lockheed Martin, con un esborso di almeno 17 miliardi di euro. Esatto: diciassette miliardi. E’ una notizia scandalosa. L’acquisto di questi caccia è da giudicarsi particolarmente detestabile in questo momento; infatti, non risponde ad alcuna esigenza di difesa (il nostro Paese non è minacciato, e risulta così ben armato da potersi permettere “missioni di pace”), consoliderà la dipendenza tecnologica dall’industria miliare americana, e non aumenterà l’occupazione se non in misura irrisoria. Non è tollerabile che in un momento come questo, in cui si chiedono sacrifici a tutti e specialmente ai più deboli, e si cerca di risanare i conti dello Stato, ci si accolli una spesa che corrisponde da sola ai 2/3 dell’intera manovra! Quindi questi contratti, che sono probabilmente il frutto di pressioni, intimidazioni o corruzione, devono essere denunciati e unilateralmente cancellati. Si inizi subito una petizione popolare per fermare questa follia!
La nave Discordia
Trovo molte affinità tra la tragica vicenda della nave Concordia Costa e la povera nave -forse sarebbe più esatto definirla “carretta del mare”- che è la nostra Italietta. Da quando, il 26 gennaio del ’94, un comandante inetto, bugiardo e fanfarone, in un messaggio di 9 minuti 9, sul tipo del famoso “discorso della Corona, annunciò la sua “discesa in campo”, per salvarla dall’incagliarsi nelle perfide acque del Mar dei Comunisti – popolato da una fauna e da una flora di coglioni, sporchi, atei e pedofagi- essa è stata trascinata, come la feuille morte della Chanson d’automne di Verlaine, deçà, delà; ha sbattuto contro scogli infidi, è stata arrembata da loschi figuri che ne hanno depredato l’equipaggio, costituito da noi, poveri omarini della strada, umili sudditi del governo di turno. Ne hanno saccheggiato ogni suppellettile, le tappezzerie, le stoviglie, gli arredi, hanno distrutto, nella ciurma, onore e dignità, hanno svilito, vilipeso, avvilito il lavoro onesto e dignitoso di tanti, troppi. Dietro di sé hanno lasciato anche dei cadaveri, di gente morta nel fisico, ma, soprattutto, nello spirito. La povera nave Discordia Italia, dopo aver superato, tra rollii e beccheggi, livide tempeste, procelle tenebrose, uragani violentissimi, sbattuta avanti e indietro, a sinistra come a destra, pare ora arenata su scogli perfidi, che ne hanno squarciata, irrimediabilmente, la struttura. Il comandante e gli alti ufficiali hanno tagliato la corda in tempo, fingendo, addirittura, riottosità e ritrosia; in plancia, sui ponti, nelle stive, nella sala-macchine, per i corridoi, nelle cabine, invasi dall’acqua, putrida e salsa, che essi vi hanno lasciato penetrare, noncuranti, ci sono forse stati episodi di eroismo, come quello di Gianpetroni. Un altro equipaggio ha cercato di mettersi al timone della Discordia Italia, e tenta ora di disincagliarla, tra l’indifferenza compiaciuta di altre navi, al largo, maestose e sicure, nella loro rotta, imperturbabili, ben calibrate e studiate per potersi opporre a qualsiasi mare ed oceano, superbe ed arroganti, nel loro filare sulle onde, sfidando i venti contrari. Però, il comandante e l’equipaggio che hanno portato alla rovina ed alla morte la nave Discordia, insieme con tanti membri dell’equipaggio e parecchi passeggeri, al contrario, si spera, del comandante Schettino e di chi dovrà, con lui, dividere pesanti colpe e gravi responsabilità, si stanno malignamente preparando ad un nuovo, furtivo arrembaggio, ancor più disastroso, per dare il colpo di grazia definitivo a chi ancora è sopravvissuto, insieme alle poche cose che ancora si trovano al loro posto. Ma, come sulla Concordia Costa, così anche sulla nave Discordia Italia, tanti armatori, parecchi alti papaveri in plancia, troppi elementi della ciurma, molti passeggeri, fino all’ultimo, hanno tollerato certe fanfaronate del comandante, certi suoi adeguamenti ad inchini, baciamano, salamelecchi, baci in bocca, abbracci e saluti a chi di dovere; hanno chiuso non uno, ma entrambi gli occhi dinnanzi a deviazioni di rotta infami, deliranti, scellerate. Ed entrambi i nocchieri, nei paesi d’origine, possono contare su vaste masse di difensori e sostenitori, convinti ed accaniti. Ora, come Caifa ed Hanna, si stracciano le vesti e addossano tutte le colpe al Giuda di turno, al capro espiatorio di comodo e gli rifiutano la restituzione delle trenta monete del tradimento di una nazione. Sono improbabili, comunque, impiccagioni, conseguenti a pentimenti e rimorsi per il degrado perpetrato e la compravendita di un Paese, abitanti compresi.
Franco Bifani
Con i soldi del TAV, costruiamo case, scuole, biblioteche, finanziamo la cultura del teatro, del cinema, della musica e salviamo dall’affossamento Venezia, progettiamo tante altre iniziative molto più utili che non un tratto di ferrovia di transito verso il metano ed il petrolio dell’Ucraina, da rivendere a tutti meno che a noi italiani.
Capitani coraggiosi e razze umane
Contraddicendo qualsiasi teoria, degna di tal nome, di sociologia, antropologia e psicologia delle masse, l’esimio columnist di Der Spiegel, Jan Fleischhauer, torna a scrivere di razze umane superiori, come quella anglosassone, ed inferiori, come quelle mediterranee, in ispecie quella italica, addirittura mettendo in dubbio che si possa definire come tale, e non solo e soltanto un’accozzaglia di individui bipedi, il cui sport nazionale è il “Bella figura”, in una sequela logorroica, accompagnata da mimiche buffe ed arti superiori mulinanti. Sulle colonne della rivista teutonica, che già ci aveva definito come gente da P38, spaghetti, mandolino e fiasco di vino, egli prosegue, ricordandoci ai suoi connazionali come tipi da spiaggia, gradassi e smargiassi; soprattutto, a differenza di tedeschi ed inglesi, tendenzialmente vigliacchi. Gli italiani, egli asserisce, sono tutti degli Schettino, perchè meravigliarsi del gesto di costui? Persino la crisi finanziaria ed economica attuale è da imputarsi a noi, eurosudisti peninsulari. E’ chiaro ed assodato che questi sono discorsi prima ancora che razzisti e xenofobi, totalmente idioti, dato che non esistono “caratteri nazionali”, ma semmai certe tendenze di comportamento. Potremmo, noi italiani, rispondergli che non ci sarebbe da meravigliarsi che un discorso del genere lo faccia un tedesco, cioè l’appartenente ad un popolo che di pregiudizi razzisti se ne intende a meraviglia; ma evitiamo. Ci sono cretini tedeschi e cretini italiani, se Dio vuole. Comunque, da povero omarino della strada, addirittura del vicolo, io credo che Der Spiegel ci dovrebbe delle scuse. Sulla nave Concordia, il giornalista -chiamiamolo così per convenzione- tedesco, dimentica i tanti comportamenti eroici, sia tra l’equipaggio che tra i turisti; così come omette che tutti gli abitanti dell’isola del Giglio si sono mobilitati per soccorrere i poveri naufraghi della nave da crociera, senza chiedere loro a quale popolo appartenessero. E, tra i vili della marineria italiana, esiste anche un De Falco; è vero che Schettino, purtroppo, su Know your meme, è divenuto, appunto, un “meme”, ma gli si è accostato anche l’ordine perentorio di De Falco, “Vada a bordo, ca…o!”. Dio benedica i teutoni ed imponga, sul capo di Fleischhauer, la Sua mano paterna, pietosa e misericordiosa; spesso, troppo spesso, certi tedeschi non sanno quel che si fanno e che fanno agli altri e dimenticano l’ammonimento di Cristo, circa le travi e le pagliuzze nei globi oculari. A buon intenditore, poche parole, specie in vista della Giornata della Memoria.
Franco Bifani
cominciamo innanzi tutto a fare pulizia..ad ascoltare l’Italia reale..a comprendere i bisogni veri della gente..cominciamo a difendere la liberta’ e la giustizia..perche’ se aspettiamo e aspettiamo e aspettiamo..la cosa mi pare degeneri ogni giorno di piu’…
8 marzo: attiviamoci perchè l’art. 51 della Costituzione che prevede la promozione delle pari opportunità per l’accesso alle cariche elettive si compia insediando la metà delle donne nei seggi del Parlamento. Per ogni lista si dovrebbero fare due sotto liste di genere, affidando ad ogni elettore uno o più voti al maschile e uno o più voti al femminile. E per non farci mancare niente e far venire gli stranguglioni ai nostri politici diminuire a 300 (150+150) deputati e 150 (75+75) senatori. Ricorderei che i due rami del Congresso U.S.A. sono composti di circa 450 e 100 elementi con una popolazione di 300 milioni di persone.
parliamo della galleria di oltre 50 km che il governo ha deciso che bisogna assolutamente scavare per trasportare più rapidamente le merci tra Susa e Saint-Jean de Maurienne (questo al momento il punto effettivo del contendere della vicenda conosciuta ormai con lo slogan “NoTAV” degli oppositori)
ci sono argomenti che ormai dovrebbero essere entrati a far parte delle convinzioni di persone che fanno di libertà e giustizia il proprio motto, con una piattaforma “di centrosinistra”: l’inutilità dell’opera, la follia di volerla imporre manu militari alla popolazione, gli inauditi sprechi legati alla realizzazione delle cosiddette grandi opere in Italia (soprattutto dall’epoca della legge obiettivo in poi), ecc.
individualmente molti esponenti anche assai noti del “centrosinistra” convengono su questi punti, e talvolta si espongono anche pubblicamente in tal senso
allora come mai l’informazione mainstream (in cui certo il “centrosinistra” è assai ben rappresentato) continua a pilotare l’opinione pubblica in senso molto diverso, con una rappresentazione dei dati e dei fatti palesemente tendenziosa?
è esperienza comune di chi si trova a discutere con “amici di centrosinistra” scoprire che proprio a causa dell’atteggiamento dei media “che fanno opinione” tutta una serie di circostanze che dovrebbero essere di pubblico dominio vengono liquidate con un’alzata di spalle come esagerazioni o estremismi o localismi
certo, il PD è apertamente schierato: ma è solo per questo che RAI, La Stampa (vedi il tono dell’intervista di Martinetti a don Ciotti ripresa dalla Stampa del 5 marzo e pubblicata su questa homepage), Repubblica (vedi la conduzione di Giannini a “Primapagina” su radiotre la settimana scorsa) ecc. dedicano pagine ad aspetti marginali e collaterali invece di fare le pulci alle balle che raccontano l’ingegner Virano in televisione o il governo nei suoi “14 punti”?
quale intreccio di interessi si nasconde dietro la difesa dell’indifendibile, dietro questa comunicazione pilotata? certamente lo stesso che ha fatto dell’intero progetto dell’Alta Velocità “all’italiana” un pozzo senza fondo di debiti, corruzione, disastri ambientali, degrado del sistema ferroviario, ecc.
ecco dunque una questione ineludibile su cui un movimento come “libertà e giustizia” dovrebbe prendere chiaramente posizione, nell’ambito di un progetto all’insegna dello slogan “Dissociarsi per riconciliarci”
dissociarsi da un sistema in cui “potenti” politici (anche di centrosinistra, certo, anche i Chiamparino, i Fassino, i Passera, i Profumo per restare in ambito torinese), “ricchi” gruppi economici e banche (Agnelli, Benetton, Unicredit, ecc.), “ascoltati” giornalisti (anche di centrosinistra, certo, in primis i Mauro e i Giannini di Repubblica che a “libertà e giustizia” danno tanto spazio) – e un folto sottobosco di conniventi interessati alle briciole – fanno e disfano dietro le quinte, manipolando la realtà secondo il proprio vantaggio
costringerli a rendere conto di ciò che hanno fatto, fanno e faranno
senza sudditanze: se si autocensura di fronte a questo tipo di “amici”, “libertà e giustizia” sarà solo uno dei tanti appelli generici del versante intellettuale/culturale di un sistema che sul versante politico/affaristico non ha nessuna intenzione di cedere un’unghia di potere
e quando un’intera popolazione da oltre vent’anni gli rende le cose difficili, reagisce con l’arroganza e la repressione… altro che “riconciliarci”
Buongiorno.
Da molto tempo e forse ciò dipende che comincio ad avere un’età importante, ho iniziato a riflettere sulla società che abbiamo prodotto. Da tempo personalmente non uso più l’auto, qualcuno dirà che me lo posso permettere, è vero sono un privilegiato, raggiungo il mio posto di lavoro a piedi. Ma non entro in un negozio per fare acquisti da molto tempo, sto riutilizzando tutto quello che ho ammassato nell’armadio nel corso della vita. Faccio poche vacanze, l’anno scordo cinque giorni soltanto. Trovo più piacere passare le serate intorno ad una tavola con gli amici, vado pochissimo al cinema. L’unico impiego voluttuario di denaro resta per i libri e i toscani.
Si può vivere così e bene. D’altronde a ben vedere per vivere ci servono cibo (poco perché anche quello fa male) acqua, anche un po di vino magari, un tetto e se è possibile una seduta comoda per leggere. Questo avrebbero risposto i miei nonni. Ora alla domanda per vivere bene cosa ti serve? Rispondiamo tutti, denaro. Il denaro è una necessità inutile negarlo, ma è un mantra insopportabile. Corriamo dietro al reddito e non abbiamo più tempo per i figli, per la famiglia, per le amicizie, per la vita. La vita non è quella pubblicitaria che ci spinge inesorabilmente a comprare cose che non ci servono che sono il più delle volte inutili. La bella macchina, il telefonino di ultima generazione che funziona esattamente come quello precedente, la vita è il rapporto che hai con l’altro, la conoscenza, con l’ambiente che ti circonda. Non ci serve altro soprattutto a noi che stiamo in posti più facili rispetto alle città.
Ciò che intendo dire è che non si può pensare alla crescita così come l’abbiamo conosciuta come ipotesi infinita. Si dovrà prima o poi pensare ad una crescita che ha al suo centro la salvaguardia dell’ambiente ad investire risorse importanti di denaro e di uomini, e da sola potrebbe risolvere molta disoccupazione. La tutela dei beni della conoscenza, arte, letteratura , architettura, scienza e ricerca e anche qui si creerebbero molti posti di lavoro.
Invece produciamo quasi esclusivamente beni voluttuari destinati a deperire poiché si possa comprarne dei nuovi (avete mai provato a fare riparare una macchina fotografica digitale?)
Questa è una società che ha perso l’orientamento o talmente ignorante da non sapere utilizzare la bussola.
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Alla Camera e al Senato ci sono i vari D.L.Giustizia, Sviluppo e, speriamo, NUOVA LEGGE ELETTORALE. Per quanto riguarda il D.L.Giustizia come è possibile che i parlamentari, che sono, per la maggior parte corrotti, ladri e lordi, possano, con i vari emendamenti, far passare un D.L. contro di loro e i loro corruttori? Per le prossime Elezioni politiche chi andremo a votare? Non ci sono partiti “VERI”, i leaders, quelli attuali, sono impresentabili, che razza di governo avremo nel 2013?
Penso di essere controcorrente ma non credo che sia una buona idea limitare per legge le legislature che si possono effettuare.
Il limite e dato dagli elettori e se sbagliano di nominare un candidato non prendono il voto semplice
I padri costituenti pur avendo vissuto una dittatura non hanno limitato, credo volutamente le possibili candidature.
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chiedo scusa , forse la presente richiesta non rientra direttamente nella Mission della nostra associazione, ma il silenzio delle autorità competenti sulla vicenda dell banca senese , puo’ portare -alla medesima istituzione danni comunque non calcolabile, per i dipendenti, per la comunità nazionale…secoli di lavoro possono essere bruciati in pochi giorni…. ovviamente io parto dalla considerazione che un istituto di tale dimensione non puo’ fallire, ma puo’ solo essere rilevato dallo Stato… insomma, proviamo a distinguere le responsabilita’ personali, politiche, penali strategiche, dalla realtà dell’azienda con i suoi dipendenti e clienti Grazie per l’attenzione corrado stefanini 333 7161679
Pingback: Costituzione, basta giocare col fuoco
L’Associazione “Energia – Ecologia – Economia” (Tripla-E) di Pisa, dopo una rapida consultazione in rete, aderisce a maggioranza alla manifestazione di oggi, 12 ottobre, in difesa della Costituzione. Auspica il successo dell’iniziativa e l’affermazione delle tesi che la ispirano.
Come sostenitore e attivo partecipante alle vostre iniziative mi correl’obbligo di ricordare a tutti la condizione dei bambini di TARANTO che sono costantemente sotto la cappa di benzo-a-pirene e piobo ad opera di un imprenditore italiano che ha velleità da perseguitato. Questo anno non può finire , nè il 2014 può iniziare senza che sia segnalato un interesse e una sensibilità pere questo probgema nazionale da parte della LeG. I bambini dei tamburi devono essere salvati!
Fermiamo quasto idiota di Renzi e un parlamento delegittimato da ogni riforma costituzionale.
Non potendo contattarvi direttamente si invia questo documento .
Le riforme : l senato. Titolo V. Legge elettorale.
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Nemmeno gli imperatori romani riuscirono a cancellare il senato della repubblica, nemmeno quando un cavallo veniva nominato senatore a dimostrazione del disprezzo di un’antica istituzione.
Il Senato sopravvisse perfino alla Caduta dell’Impero, fu rifatto a Costantinopoli… E poi pensate che si possa chiedere agli stessi senatori di votare la propria estinzione? Augusto fece ridurre il numero dei senatori ma faceva perquisire i senatori che volevano parlargli ed era spalleggiato da fedeli e corpulenti senatori. Eppure per i romani «Senatori boni viri, Senatus mala bestia»… No, non abolite il Senato che è la più gloriosa assemblea della nostra storia. Abolite il Parlamento, semmai, nella fattispecie la Camera dei Deputati, pessima sin dall’unificazione d’Italia. La prima denuncia colorita e dettagliata del suo fallimento riguardò già il primo Parlamento italiano e la fece il deputato Petruccelli della Gattina.
Sono uno dei fondatori del Partito democratico. Provai anche a candidarmi alle primarie nazionali per la segreteria, sia nel 2007 che nel 2009. Venni ghettizzato per il solo fatto di denunciare quello che davvero rappresentava il PD. Un miscuglio di interessi personali, voglia di potere , lobby da ascoltare e gruppi di potere da dissetare.
Ma torniamo alla proposta di riforma costituzionale del senato.
Basterebbe leggere il testo per capire che chi lo ha scritto aveva forse cambiato pusher o bevuto un bicchiere di troppo. discutere ed approvare una proposta di riforma in una direzione di un partito ci può anche stare. Discutere e pianificare tali riforme in un consiglio dei ministri è non solo un oltraggio al parlamento ( luogo deputato) ma un atto di arroganza alla Peron. Trasformare poi il senato in un dopolavoro ACLI è una emerita cazzata.
Social workshop da tempo propone : una riforma dei regolamenti camera e senato. La riduzione dei deputati da 615 a 400. La riduzione dei senatori da 315 a 200.
Tale proposta verrebbe accettata praticamente da tutte le forze politiche a dall’elettorato.
Per tale motivo, Social workshop firmerà e sosterrà l’appello che propone Libertà e Giustizia.
Amerigo Rutigliano Social workshop
E’ fuori discussione che vi sia il tentativo di una svolta autoritaria (proposta di licenziare ministri a piacimento da parte del presidente del consiglio, diniego del voto di preferenza, presentazione delle proposte di legge con la richiesta di “prendere o lasciare” nei contenuti che contano,accusa di conservatorismo a chi muove argomentate obiezioni , continuo rivolgersi direttamente al “popolo”, sbandierando ad esempio i grandi risparmi ottenibili con l’abolizione del Senato elettivo ,senza rispondere adeguatamente alle obiezioni di merito sul nuovo assetto ; l’elenco potrebbe continuare )
Sempre più si fa strada l’inpressione che il premier sia (se si vuole, inconsapevolmente) un “portatore d’acqua” che agisca con un protagonismo ed un’ambizione eccessiva a fronte di un’assoluta mancanza d’esperienza governativa . E’ molto probabile che alla fine venga bruciato insieme ai suoi giovani ed altrettanto inesperti collaboratori . Comparirà a quel punto il vero puparo! I poveri saranno più poveri (e forse senza neppure gli 80 euro), la libertà e la democrazia saranno mortificate, la parola solidarietà nei fatti sarà cancellata, senza più bisogno di maschere populiste.
Per favore, quando ciò avverrà , tacciano quelli che oggi dicono che il governo attuale va mantenuto perchè non c’è di meglio. Anche loro inconsapevolmente avranno contribuito al disastro.
Occorre mobilitarsi con ogni mezzo pacifico e dare un segnale forte alle prossime elezioni
Vorrei sottoscrivere l’appello di Rodotà Zagrebelsky. Come si fa? In Italia ci sono continui attentati alla democrazia ed il bicamerailsmo perfetto è uno strumento di difesa. Non a caso i padri costituenti l’hanno introdotto dopo il fascismo per evitare altri episodi di autoritarismo. E’ chiaro che Renzi si è alleato con
Berlusconi per fare una repubblica presidenziale e che la proposta di abolire il senato è una riforma che Berlusconi voleva introdurre. E’ odioso il linguaggio autoritario di Renzi che scambia la vita politica per
una maratona. Forse pensa che con la velocità può eliminare le opposizioni ai suoi disegni autoritari ma si sbaglia. Se Renzi parla di professoroni gli si risponde che è un asino parlante. Il PD si è fatto imbrigliare in una gabbia per la speranza di vincere le elezioni con Renzi, forse sarà così ma pagherà questa vittoria di Pirro con la trasformazione in una nuova edizione di Forza Italia. E’ in atto in molto circoli del PD una
nuova era di attività politica nel sociale sui veri problemi dei cittadini, in pratica il dirigismo dei vertici avevano ed hanno soffocato ogni forma di vita attiva nella base del PD. Speriamo che questa rinascita serva a cambiare i rapporti interni al PD e farlo diventare di nuovo un partito di sinistra
C’è da temere chi, forse un po’ inebriato dalle proprie ambizioni, si arrischia a maneggiare un’arma carica, senza avere la più pallida idea della devastazione che può creare, in aggiunta a quella già in essere. Il Ministro Boschi dice “tengo alta l’asticella” come se il voto sulle riforme del Senato si riducesse a chi salta più in alto per arrivare primo. Inoltre liquida le non infondate obiezioni di Zagrebelsky e Rodotà con un seminario del PD a cui “spera vorranno partecipare”, precisando però che il dibattito non può essere accademico e che, comunque, “siamo noi a decidere, avendo sentito molti altri “e più numerosi, a favore della proposta del Governo. Qui non sono in discussione la benvenuta, giovanile baldanza, l’assoluto bisogno di un cambiamento ed i tempi rapidi e certi in cui attuarlo: argomenti più che validi e condivisibili da tutti coloro che hanno interesse che il destino del Paese migliori. Ma la politica non può essere soltanto competizione per vincere in fretta e preoccupa non poco la disinvoltura con cui la Boschi intende scavalcare, con evidente fastidio per il solo fatto di essere stati posti, argomenti che un grande toscano, oggi, purtroppo, anch’egli definibile “professorone”, Pietro Calamandrei , non si sarebbe certo azzardato ad accantonare con tanta leggerezza. Giampiero Buccianti
Cara Emma Bonino, di dò del “Tu” in segno di affetto, non di maleducazione. Ho saputo la notizia che hai rilasciato al Tg della sera.e che purtroppo Ti riguarda. Fatti forza che il coraggio non Ti manca. L’Italia ha bisogno di persone come TE. Auguri e credimi Ti sono vicino. alfredo codarin
Ma come può questo gruppo di ragazzotti toscani scardinare in modo atroce il sistema costituzionale italiano, ma anche economico? Chi li dirige? Da chi sono diretti? Una cosa è certa: tradiscono l’Italia!