Emilia Romagna, votato addio ad autonomia differenziata

21 Febbraio 2025

Questo contenuto fa parte di uno speciale Riforme

Il centrosinistra emiliano approva il documento presentato dal Presidente della Regione, Michele de Pascale, e chiede la riforma del Titolo V. Una svolta accolta con favore dai circoli regionali di Libertà e Giustizia e del CDC, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.

Negli anni 2023 e 2024 le scriventi associazioni regionali, assieme ad altre, invitarono il Presidente della Regione e la presidenza dell’assemblea legislativa a ritirare le proprie richieste di Autonomia Differenziata. Richieste e preintese sbagliate, sia politicamente che nel merito, perché contrarie ai principi della Costituzione, agli stessi interessi economico sociali della nostra Regione e dell’intero sistema autonomistico italiano. La stessa legge Calderoli, in vigore dal giugno 2024, è stata giudicata dalla Consulta – a fronte dei ricorsi di Sardegna, Puglia, Toscana, Campania, costituzionalmente illegittima in tutte le sue parti fondamentali. Come noi abbiamo sempre sostenuto. 

Riteniamo quindi molto positiva e importante la decisione della maggioranza politica al governo della Regione di approvare la risoluzione che impegna la Regione ER al ritiro delle proprie richieste di AD. Decisione che individua nella legge Calderoli, alcuni principi della quale erano confluiti nelle preintese sottoscritte anche dall’Emilia Romagna, uno strumento incompatibile col futuro positivo dell’Italia, con l’uguaglianza dei cittadini e la valorizzazione del sistema delle autonomie. 

È una scelta politica e istituzionale, questa dell’Emilia Romagna, di grande valore per l’intero paese, della quale hanno merito anche i tanti cittadini che sostennero, in regione, la petizione per il ritiro e, in Italia, una legge di iniziativa popolare per cambiare l’art. 116 della Costituzione. Oltre, e non va dimenticato, all’iniziativa del consigliere del gruppo AVS in regione che ha presentato nelle settimane scorse la risoluzione a sostegno del ritiro stesso. La scelta dell’ER aiuterà il movimento democratico a sostenere con successo il conflitto, non affatto conclusosi, che lo oppone ai tentativi del Governo nazionale di devolvere ad alcune regioni, nonostante la sentenza della Consulta, rilevanti competenze dello Stato. Non abbiamo bisogno di ulteriori poteri legislativi alle Regioni ma di un’Italia unita e di maggiore autonomia per i Comuni, gli enti più vicini ai cittadini.

20 febbraio 2025

LeG Bologna, Ravenna, Rimini
CDC Modena, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ravenna, Rimini, Forlì, Cesena, Faenza

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