A dicembre il Parlamento europeo eleggerà il difensore mediatore europeo – o difensore civico europeo o Ombudsman – cioè la figura che si occupa dei casi di cattiva amministrazione che coinvolgono altri organi e istituzioni della Ue, e che veglia sulla trasparenza. Sono sei gli aspiranti a ricoprire questa figura che ha anche il compito di tutelare i cittadini europei: tra loro c’è Emilio De Capitani, membro del Consiglio di Presidenza di Libertà e Giustizia.
Il 3 dicembre verranno auditi dalla Commissione petizioni (PETI), mentre il voto finale è previsto durante la sessione plenaria dal 15 al 18 dicembre.
De Capitani è stato dirigente della segreteria della Commissione Libertà civili (LIBE) del Parlamento europeo dal 1998 al 2011. «Se fossi nominato, la prima cosa che farei sarebbe cercare i funzionari, creare laboratori per scambiare buone pratiche» e favorire l’affermazione di una vera e propria cultura della trasparenza. Quel che manca al Mediatore Ue oggi è anche un ruolo di maggior rilievo nel processo di definizione delle norme: oltre a indagare i casi di cattiva amministrazione, «potrebbe anche dare suggerimenti per fare buona amministrazione», ha detto a Eunews.
Al centro della candidatura di De Capitani c’è il lancio di un “Atto di procedura amministrativa”, che sancirebbe nel diritto dell’UE un codice di buona condotta amministrativa, che attualmente si basa solo su linee guida. Attraverso questo atto, tutto il personale delle istituzioni europee sarebbe tenuto a rispettare gli stessi principi (obiettività, imparzialità, etica, diritto di essere ascoltati e di esprimere un parere, ecc.) e procedure (consultazione delle parti interessate, uso di una lingua ufficiale dell’UE, trasferimento di documenti ai dipartimenti competenti, adozione di decisioni entro un lasso di tempo ragionevole, motivazione delle decisioni prese, ecc.).
In questo modo, per lui si potrebbe mettere in pratica una risoluzione del Parlamento che, nel giugno 2016, ha invitato la Commissione europea a presentare una proposta di regolamento “a favore di un’amministrazione dell’Unione europea aperta, efficiente e indipendente”.