Che reputazione ha il giornalismo italiano? Gode dei primi posti in classifica rispetto a quello internazionale, oppure no? A raccontarlo è Marco Travaglio con un nuovo spettacolo di teatro civile, “Ball Fiction”, che il 30 novembre sarà a Roma, al Teatro Italia. Il direttore del Fatto Quotidiano è impegnato in un one man show che spiega 10 anni di balle: “Non le fake news dei social network, che pure proliferano ma finiscono con l’elidersi le une con le altre -sostiene- bensì le bufale lanciate dai giornali e rilanciate da tg e siti web per imporre il pensiero unico di un’élite sempre più in crisi”.
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Travaglio torna sul palcoscenico per spiegare le moderne tecniche di manipolazione dell’informazione ‘mainstream‘, sempre più omologata e appiattita, che si illude di combattere i populismi, ma in realtà li alimenta. Si ammanta dei sacri valori di verità, libertà e democrazia, mentre “dà il colpo di grazia a quel poco di reputazione che il giornalismo aveva conservato”.
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Come sempre, il direttore del Fatto usa il registro dell’ironia, del sarcasmo e della satira: lo spettacolo si snoda attraverso una classifica delle migliori ‘patacche’ del decennio. E accompagna il commento tragicomico degli eventi con la proiezione sullo schermo di titoli e articoli dei giornali, tg e siti, spiegando in dettaglio come funziona la disinformazione modello 2019, come si avvelena l’opinione pubblica, e soprattutto perché i cittadini continuano a perdere fiducia nel ruolo del giornalismo. Che rimane fondamentale per la democrazia, ma ormai è “una cosa troppo seria da lasciare in mano ai giornalisti”.
Giornalista e blogger, si occupa di hard news con particolare interesse ai temi di politica, giustizia e questioni istituzionali; segue vicende di stragismo, mafia e terrorismo; attenta ai temi culturali e sociali, specie quelli riguardanti le donne.
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