Arriva “L’aria della libertà. L’Italia di Piero Calamandrei”, spettacolo di Tomaso Montanari

19 Settembre 2018

‘L’aria della libertà – L’Italia di Piero Calamandrei’ è lo spettacolo teatrale di Nino Criscenti e Tomaso Montanari che Loft offre in esclusiva sulla propria piattaforma video. Nato dalla coproduzione di Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, Accademia Filarmonica Romana, Amici della Musica di Foligno, in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà e la Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”, che, dopo numerose tappe nei teatri italiani approda ora sulla piattaforma di Loft.

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Sulla scena, lo scrittore e storico dell’arte Tomaso Montanari, insieme a un quartetto di musicisti, interagisce con immagini originali, in gran parte inedite, recuperate in archivi storici. Nella biblioteca civica di Montepulciano si conserva infatti un grande album fotografico in cui Piero Calamandrei, fra i padri della nostra Costituzione, ha raccolto le istantanee delle gite che quasi ogni domenica, dal 1935 fino allo scoppio della guerra, ha fatto con un gruppo di amici in cui si ritrovano alcuni dei maggiori esponenti dell’antifascismo e della cultura italiana del Novecento: Luigi Russo, Pietro Pancrazi, Nello Rosselli, Alessandro Levi, Guido Calogero, Attilio Momigliano, Ugo Enrico Paoli, talvolta Benedetto Croce, Adolfo Omodeo e in qualche occasione Franco Antonicelli e Leone Ginzburg. Non erano gite qualsiasi, e Calamandrei lo ricorderà dopo la guerra: “Negli anni pesanti e grigi nei quali si sentiva avvicinarsi la catastrofe, facevo parte di un gruppo di amici che, non potendo sopportare l’afa morale delle città piene di falso tripudio e di funebri adunate coatte, fuggivano ogni domenica a respirare su per i monti l’aria della libertà, e consolarsi coll’amicizia, a ricercare in questi profili di orizzonti familiari il vero volto della patria”.

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Dodici momenti di musica dal vivo entrano, nel corso dei 90 minuti dello spettacolo, sui punti più intensi del racconto. Non un accompagnamento, piuttosto un intervento che nasce dalla parola, che non interrompe il racconto ma lo sottolinea, lo amplifica. Sono brani di alcuni capolavori della musica da camera tra gli anni ‘20 e gli anni ‘40, da Stravinskij con i bellissimi Tre pezzi per clarinetto solo a Casella e Šostakovic. L’organico di pianoforte, violino, violoncello e clarinetto è stato scelto in funzione di due opere scritte per questa singolare formazione: una composizione di Paul Hindemith del 1938 e il Quatuor pour la fin du Temps scritto nel 1940 da Olivier Messiaen nel campo di concentramento tedesco in cui era internato. Del 1945 è la Sonata per clarinetto e pianoforte di Mario Castelnuovo-Tedesco, che sarà eseguita nella parte finale dello spettacolo, in cui si sentirà come, con Piero Calamandrei costituente, lo spirito di quelle gite è entrato nella ricostruzione del paese e nella stessa Costituzione, con il suo altissimo, originalissimo articolo 9.

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Le parole, gli incontri, le emozioni di quelle passeggiate sono vivi, attuali: sono il programma sentimentale e politico di un’Italia che è ancora possibile. «L’Italia ha ancora qualcosa da dire», gridò Piero Calamandrei nel 1944, riaprendo da rettore l’università di Firenze appena liberata. Quell’aria della libertà può permetterci di respirare ancora: di immaginare un futuro diverso, un futuro semplicemente, profondamente umano. È l’invito che si sentirà, alla fine, dalla voce stessa di Calamandrei in un discorso che rivolse ai giovani nel 1955.

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il Fattoquotidiano.it, 19 settembre 2018 

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