Sandra Bonsanti: Non siamo un’altra via rispetto a Grasso, ma servono progetti

07 Dicembre 2017

Bonsanti, vi riunite proprio nel giorno del battesimo ufficiale della sinistra di Grasso. Una sfida?
«Ma no, questo seminario è stato deciso ben prima della sinistra. E l’abbiamo pensato per capire e studiare cosa sia successo dopo il referendum del 4 dicembre, se si tratta di conquiste permanenti o se si richiede una nuova mobilitazione».

Avete però scelto come titolo “La nostra via”. Quale via volete disegnare?
«Non è un’altra via rispetto alla sinistra di Grasso. Non c’entra niente, siamo un’associazione di cultura politica. Non politica. E il seminario prende il nome dalla “via maestra” della grande manifestazione del 2013 che portò 50mila persone in piazza del Popolo a Roma. La prima manifestazione per la Costituzione. Allora sia Rodotà che Zagrebelsky erano felici vedendo un popolo che si riappropriava della Carta».

Che pensa della sinistra di Grasso?
«Non è un’alternativa a noi. Grasso mi aveva invitato, ho dovuto spiegare che avevamo già in calendario l’iniziativa. Penso comunque che c’è un nome, ma non c’ è ancora un progetto. E non è il momento di schierarsi con questo o con quello: senza palare di progetti precisi non è possibile».

Non è il momento?
«Smuraglia dell’Anpi ci mette in guardia da quel fascismo che sta dilagando con forme nuove, ma sempre da combattere con tutti i mezzi che la Costituzione e la legge ci concedono. C’è anche la questione del lavoro. Sto passando gli ultimi giorni ad ascoltare persone che hanno perso il lavoro».
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Si parla però di ripresa.
«Sì, forse vedremo qualcosa più avanti. Ma se parli di ripresa la gente sgrana gli occhi, in realtà viviamo ancora un momento drammatico per l’occupazione: “La ditta ha deciso di esternalizzare” è la frase oggi ricorrente. E con questa il posto lo perdi subito. Anche qui da noi abbiamo tante situazioni del genere. Stiamo ai programmi dunque, che sono la cosa importante. C’ è da recuperare la passione dei cittadini per la politica, che in questi tempi è al livello zero».
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Montanari è il vostro presidente ed è stato anche animatore del Brancaccio.
«Il Brancacciò suscitò discussione tra di noi. Montanari, però, parlerà al seminario come presidente di Libertà e Giustizia».

Non è che avete l’idea di presentare una lista alle prossime elezioni?
«No, mai avuto ambizioni del genere. Anche se siamo stati sollecitati più volte a farlo. Organizziamo confronti, come abbiamo già fatto, ma non possiamo sostenere una posizione partitica. Vogliamo dare a tutti la possibilità di avere gli strumenti per decidere. E proporremo di continuare questi seminari anche nei circoli più lontani, di periferia. perché mi pare sia il momento di aiutare le persone a riflettere».
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La Repubblica, 3 dicembre 2017 

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