Avete però scelto come titolo “La nostra via”. Quale via volete disegnare?
«Non è un’altra via rispetto alla sinistra di Grasso. Non c’entra niente, siamo un’associazione di cultura politica. Non politica. E il seminario prende il nome dalla “via maestra” della grande manifestazione del 2013 che portò 50mila persone in piazza del Popolo a Roma. La prima manifestazione per la Costituzione. Allora sia Rodotà che Zagrebelsky erano felici vedendo un popolo che si riappropriava della Carta».
Che pensa della sinistra di Grasso?
«Non è un’alternativa a noi. Grasso mi aveva invitato, ho dovuto spiegare che avevamo già in calendario l’iniziativa. Penso comunque che c’è un nome, ma non c’ è ancora un progetto. E non è il momento di schierarsi con questo o con quello: senza palare di progetti precisi non è possibile».
Non è il momento?
«Smuraglia dell’Anpi ci mette in guardia da quel fascismo che sta dilagando con forme nuove, ma sempre da combattere con tutti i mezzi che la Costituzione e la legge ci concedono. C’è anche la questione del lavoro. Sto passando gli ultimi giorni ad ascoltare persone che hanno perso il lavoro».
«Sì, forse vedremo qualcosa più avanti. Ma se parli di ripresa la gente sgrana gli occhi, in realtà viviamo ancora un momento drammatico per l’occupazione: “La ditta ha deciso di esternalizzare” è la frase oggi ricorrente. E con questa il posto lo perdi subito. Anche qui da noi abbiamo tante situazioni del genere. Stiamo ai programmi dunque, che sono la cosa importante. C’ è da recuperare la passione dei cittadini per la politica, che in questi tempi è al livello zero».
«Il Brancacciò suscitò discussione tra di noi. Montanari, però, parlerà al seminario come presidente di Libertà e Giustizia».
Non è che avete l’idea di presentare una lista alle prossime elezioni?
«No, mai avuto ambizioni del genere. Anche se siamo stati sollecitati più volte a farlo. Organizziamo confronti, come abbiamo già fatto, ma non possiamo sostenere una posizione partitica. Vogliamo dare a tutti la possibilità di avere gli strumenti per decidere. E proporremo di continuare questi seminari anche nei circoli più lontani, di periferia. perché mi pare sia il momento di aiutare le persone a riflettere».