A Firenze il fronte del no
Zagrebelsky: così si svuota la Carta
Verso il voto sulla riforma costituzionale. Al cinema Odeon 700 persone. Sul palco Maurizio Landini, il partigiano Carlo Smuraglia. E c’è anche lo studente «anti-Boschi»
«Una giornata per festeggiare il 2 giugno, i 70 della Repubblica Italiana e del voto alle donne, ma anche un’occasione per spiegare le ragioni del no alla riforma costituzionale e per ricordare che Firenze è una città civile, aperta al dialogo». Sandra Bonsanti riassume così il significato della giornata organizzata da Libertà e Giustizia al Cinema Odeon di Firenze. 700 persone, molte delle quali in piedi e molti ospiti: dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky al presidente di Anpi Carlo Smuraglia, dal sindacalista Maurizio Landini allo studente «anti-Boschi» Alessio Grancagnolo. Dopo la lettura degli articoli della Costituzione del ’48, e i banchini per la raccolta delle firme, le testimonianze hanno tutte puntato sui rischi per la democrazia del disegno del governo: «È vero che formalmente non si tocca la prima parte della Costituzione – ha detto Zagrebelsky – ma nella sostanza è così, si svuotano i principi fondamentali».
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