Appena successo davanti al mio portone: una bambina, 9-10 anni, si ferma e dice: ” Mamma, mamma, le pietre d’inciampo, per quelli che sono stati ammazzati! Vuol dire che ci sono i morti qua sotto?”. La madre:” No. è solo un ricordo”.
La bambina: “Ti prego, le fotografi, così le porto a scuola, ne stiamo parlando!”
Madre:”No, che t’importa!” .Figlia : ” Ti prego, fotografa!”.
La madre si avvicina alle pietre, recita un nome inciso e dice: ” Ma che t’importa! La conosci questa! Mica è una persona importante! “. E trascina via la figlia.
ERGO: milioni di morti nei campi di concentramento non ci interessano, non erano persone importanti…..
(*)Maria Grazia Niutta è socia del circolo LeG di Roma
Le Pietre d’inciampo sono una iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle abitazioni che sono state teatro di deportazioni, dei blocchi in pietra muniti di una piastra in ottone.