Intervista a Stefano Rodotà (audio)

Intervista a Stefano Rodotà (audio)

Suggeriamo a tutti di prendere una mezz’ora di pausa per ascoltare questa importante intervista rilasciata da Stefano Rodotà a Radio Cora nei giorni scorsi.

Ecco il link qui

Il quadro costituzionale, politico e organizzativo (in vista del referendum costituzionale) è perfettamente delineato da Stefano Rodotà ed è utile a tutti per diffondere l’informazione tra i nostri concittadini.

2 commenti

  • Bella questa vita, splendida da sempre la persona! Io sono stata insegnante di sua figlia quando era alle scuole medie e il prof. RODOTÀ mi fece dire dal preside che l’ora di educazione tecnica doveva essere riposante, pertanto non dovevo stancare sua figlia chiedendole di imparare ad usare gli strumenti più elementari (squadre e compasso) per il disegno tecnico. Oggi, che sono anziana, capisco che chi ama giustamente il grande fascino degli scritti, della squisita letteratura della Legge e degli argomenti che legano le Leggi alla costruzione della società umana, ha difficoltà a concepire altri tipi di conoscenze che, pure, sono importanti e formative. Io sono da tanto tempo una fan di questo distinto ed attento intellettuale anche se ho voluto ricordare qui un episodio lontano.

  • Come sempre puntuale e condivisibile anche questa analisi del prof. Rodotà. Ma lui stesso afferma sin dall’inizio che già ne sono state fatte molte e da diversi punti di vista.

    Per cui arrivo subito al punto: non posso condividere l’ottimismo del prof. sull’esito del referendum confermativo. Neppure facendo leva sulla volontà e sul desiderio.

    Troppi sono gli armamenti mass-mediatici a disposizione del PdC, troppi quelli al seguito , tante le pseudoriforme “portate a casa” in una frenesia del fare “purchessia” da offrire in pasto, con la riconosciuta sua ablità comunicativa propagandistica, a quella parte maggioritaria della Cittadinanza molto vulnerabile al plagio mediatico del potere costituito, e spostare consensi all’azione del governo.

    E’ facilmente immaginabile la sua sarcastica ironia nel definire “gufi, frenatori, conservatori, parrucconi” e similia da ogni schermo o twit che sia.

    E non può essre la piccola parte della Cittadinanza sensibile alla qualità della democrazia, ai diritti, alla conservazione dello Spirito Originale ed Autentico della Costituzione a fermare il rullo compressore chiodato, nella democrazia dove uno vale uno e Razzi vale quanto Rubbia sia in Senato che nelle urne del referendum. Ma di premi nobel ne abbiamo 2 e di Razzi milioni.

    Abbiamo avuto e forse l’abbiamo ancora per qualche mese, la possibilità offerta dalla convergenza anticasta di tutta la Cittadinanza, per tentare la via della Sovranità Popolare REALIZZATA, non solo enunciata, che brandendo gli articoli 50 e 71 che consentono la proposta e la richiesta di leggi e riforme, per essere più riformatori e più anticasta di Renzi, quindi vincenti.

    Il referendum sarà l’apoteosi renziana, la sua consacrazione per “volontà popolare referendaria e sovrana”.

    Potremo affermare, dopo il “tragico evento”, davvero e sinceramente di non essere stati complici per “omissione di atti dovuti”?

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