La riforma del Senato

03 Giugno 2014

Alla vigilia della discussione sugli emendamenti presentati in Commissione Affari Costituzionali del Senato, che comincia il 4 giugno, l’intesa non appare scontata. All’interno i testi in discussione: il testo del governo
, quello di Vannino Chiti
e quello sul modello francese
presentato da Miguel Gotor. Infine la proposta di Gustavo Zagrebelsky

Aula SenatoAlla vigilia della discussione sugli emendamenti presentati in Commissione Affari Costituzionali del Senato, che comincerà domani, 4 giugno, l’intesa non appare scontata.
Il disegno di legge Chiti, attorno al quale si erano compattati ad aprile 20 senatori democratici, è stato ripresentato sotto forma di emendamenti, con la volontà di non fermarsi davanti alla mediazione rappresentata dal modello francese – con l’elezione indiretta dei senatori – verso il quale sembra ormai orientata la scelta del governo.

– A.S. n. 1429 “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione”

– Il disegno di legge costituzionale d’iniziativa dei senatori Chiti, Albano, Amati, Broglia, Capacchione, Casson, Corsini, Cucca, D’Adda, Dirindin, Gatti, Giacobbe, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Silvestro, Spilabotte, Tocci, Turano.

Il Senato modello francese (Proposta Gotor).

– Riforme e pregiudizio – La proposta di Gustavo Zagrebelsky

 

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