Ottimo contributo, anche se lo leggeremo in pochi. Sono d’accordo con lei che tra i vari problemi quello del mancato lavoro di controllo critico da parte dei media (carta stampata e non) e’ forse il maggiore perché impedisce che la politica sia un’opera di condivisa partecipazione nella discussione. I media sono diventati dei megafoni dell’opinione della maggioranza e del governo, e quindi noi cittadini siamo resi o muti o con voce flebile. La trasformazione della nostra democrazia da parlamentare a potenzialmente autoritaria (perche’ sbilanciata verso il potere dell’esecutivo, e perché decurtata del potere elettorale sia al centro – Senato – che alla periferia – Province) è nelle cose, eppure chi ha voce forte è solo chi è rappresentativo dell’opinione di maggioranza. Non c’è scampo, pare, al dominio della maggioranza che è il nocciolo di questa trasformazione anti-parlamentare della nostra costituzione. La mia domanda è dunque: che cosa si puo’ fare?
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