La tolleranza è una virtù liberale della quale si nutre la democrazia. Una virtù che viene detta negativa, nel senso che non comanda di essere ricettivi verso gli altri, ma “semplicemente” di non reprimerli o umiliarli o violarli. Giro i tacchi se non amo interagire con chi non approvo o non mi piace: questa è già una prova di tolleranza. In tempi di concordia tra simili sembra una virtù scontata e poco costosa. Tra connazionali uguali nella lingua e nella religione, sembra quasi naturale essere tolleranti. Ovviamente, non è così. In Italia non è mai stato così. E in nessun Paese, anche il più piccolo e omogeneo, è così.
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