Lamezia Terme, 28.02.2014 – «L’operaio conosce 100 parole, il padrone 1000, per questo è lui il padrone. Insomma, più parole conosci più sarai in grado di difenderti». Con le parole di Don Milani, Mario De Grazia, coordinatore del circolo lametino di Libertà e Giustizia ha introdotto la lezione sulla Costituzione rivolta agli studenti dell’Istituto professionale “Einaudi”. Si tratta di un’iniziativa organizzata dal circolo di Libertà e Giustizia di Lamezia Terme in collaborazione con la docente Gianfranca Bevilacqua e il resto del corpo docenti della scuola, “Con la Costituzione sui banchi di scuola”, che vuole diffondere e far conoscere la Carta negli istituti di istruzione di II grado presenti sul territorio. E ieri si è tenuto il primo di quattro appuntamenti previsti all’istituto “Einaudi” con argomento la “Breve storia della Costituzione e i suoi Principi fondamentali. A cosa servono le regole?”. «Le regole servono a tutti i cittadini – ha spiegato De Grazia – ma soprattutto ai meno abbienti, perché il ricco e il forte hanno già i mezzi per imporsi. Sono quindi i cittadini più deboli che hanno bisogno di leggi e regole». Da qui l’importanza e la necessità di vivere in una società organizzata attraverso regole, senza le quali sarebbe impossibile vivere nell’eguaglianza. E la Costituzione è la legge fondamentale che stabilisce le regole basilari della democrazia, cui le altre leggi e i regolamenti nazionali e regionali devono ispirarsi. Conoscere e saper riconoscere i propri diritti rende liberi. La cultura, dunque, rende cittadini più consapevoli e pronti a difendersi dai soprusi e dalle ingiustizie. L’importanza del lavoro, dell’uguaglianza di fronte alla legge, del voto, della libertà di espressione. Questi alcuni degli argomenti trattati nel corso della lezione che hanno stimolato la partecipazione degli studenti alla discussione. L’obiettivo era quello di suscitare nei giovani curiosità, senso critico e consapevolezza del proprio ruolo di cittadini attivi. E molti, infatti, sono stati gli interventi e le domande dei giovani, a cui hanno risposto De Grazia e la docente di Diritto privato presso l’università Magna Graecia di Catanzaro, Aquila Villella. “A che servono le regole se poi i politici sono i primi a non rispettarle?”, “Perché i primi articoli della Costituzione sono considerati principi fondamentali?”, “Com’è stato possibile che comunisti, socialisti, e democristiani abbiano trovato una comune ispirazione per la stesura della Costituzione?”, “Se la Repubblica è fondata sul lavoro perché il persistere di tanta disoccupazione?”. Queste alcune delle domande poste dagli studenti delle classi serali dell’ “Einaudi”. Poi un momento di riflessione sulla crisi politica che sta attraversando l’Ucraina e la guerra civile che ha portato alla morte di tanti cittadini. A prendere la parola è stata una studentessa ucraina che ha auspicato la fine del conflitto nel proprio Paese, nella speranza in una rinascita dalle ceneri con una nuova Costituzione, così come fatto dall’Italia nel secondo Dopoguerra. La stessa ragazza ha poi mostrato una sua piccola opera fotografica: il viso di una donna con le fattezze ucraine ridotto ormai a un teschio: la soppressione e la negazione dei diritti del popolo ucraino che porta alla morte della nazione.
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