Strapiena la sala Alessi del Comune di Milano, primo appuntamento per pubblicizzare la manifestazione del 12 ottobre a Roma. Dopo il saluto di Basilio Rizzo, Presidente del Consiglio Comunale, hanno preso la parola i relatori. Lorenza Carlassare, tra i 5 firmatari del manifesto “La via maestra“, ha ribadito la necessità, anche e soprattutto in un momento di grande fibrillazione per il governo, di essere in piazza a Roma. La Costituzione è stata – ha detto tra gli applausi la giurista di Padova – da sempre vessata. Dapprima con la sua inattuazione, poi con i tentativi di manomissione degli scorsi anni, infine con questo continuo discorso sulle “riforme”. La Costituzione non serve difenderla va attuata, concetto ripreso in tutti gli altri interventi. Da quello del sindaco Pisapia, che ha rivendicato quanto fatto dalla sua giunta in tema di diritti di civili, a cominciare dall’istituzione del registro per il testamento biologico. Infiamma la platea Roberta De Monticelli, la filosofa del San Raffaele, che parla della situazione in cui versano scuola e ricerca, e che invita a leggere, per capire l’eterno “Gioco grande del potere” che blocca la democrazia italiana, il libro appena uscito di Sandra Bonsanti.
Maurizio Landini, altro firmatario del manifesto insieme a Gustavo Zagrebelsky, a Don Luigi Ciotti e Stefano Rodotà, parla dell’articolo 1, di quanto non sia applicato, il lavoro non è più un diritto sancito dalla Costituzione, al massimo un favore che bisogna guadagnarsi a costo di umiliazioni, precarietà, contratti capestro. Il 12 ottobre, scandisce dal palco il segretario della Fiom, è solo il punto di partenza per una nuova stagione che faccia della nostra Carta fondante “il” programma di governo.
Chiude Moni Ovadia: “Sarò a Roma perché sono un uomo che vuole rispettare la legge e la legge sacra e più importante del nostro Paese si chiama Costituzione repubblicana”.
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