L’interrogativo è: ma c’è ancora qualcuno in Parlamento che abbia a cuore le questioni di non poco conto che attengono alla legge di stabilità? A seguire le cronache di ieri i senatori, quelli del Pdl, sembravano più presi dall’attuare con diligenza l’ordine del fare “ammuina” di borbonica memoria. Tutti a votare, anzi no, un passo in Commissione, due fuori: un minuetto per far passare i giorni e guadagnare tempo in vista delle elezioni. Poco importa che sul filo dei voti si decidevano partite importanti come gli ammortizzatori sociali per le imprese in difficoltà o i fondi per i servizi comunali. Provvedimenti che possono dare ossigeno o toglierlo, a famiglie o aziende, in uno dei momenti più difficili della crisi che il Paese attraversa. Ma a quei senatori non interessa. L’ordine di scuderia è perdere tempo. E tempo si perde. Ora è vero che si era capito già da un po’ che il finale di legislatura non sarebbe stato ordinato e produttivo. Ma così si finisce in farsa. E lo spread, prima o poi, se ne accorgerà.
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