Berlusconi-Fini, lo scontro finale

14 Dicembre 2010

Oggi, la conta: prima al Senato, dove il governo ottiene la fiducia con 162 voti e subito dopo alla Camera. I finiani si astengono al Senato, ma azzardare previsioni è da scommettitori . Roma blindata per i cortei delle associazioni.

Una catena umana. Per circondare i palazzi della politica nel giorno della votazione sulla mozione di sfiducia al Berlusconi IV. È l’iniziativa che il Popolo Viola ha in programma per oggi. Luogo di ritrovo: Piazza Venezia a Roma, dove, verso le 12 e 30, confluirà il corteo degli studenti. La decisione arriva dopo che la Questura di Roma ha negato, per “preservare i luoghi delle istituzioni”, l’accesso dei manifestanti a piazza Montecitorio. LeG partecipa al corteo e al presidio previsto nel pomeriggio in piazza SS.Apostoli.

Per il B-Day il Parlamento è blindato. “Sono fiducioso”, ha detto il premier arrivando a Palazzo Madama.

Il gruppo di Futuro e Libertà in Senato ha deciso di astenersi rispetto al voto di fiducia. Lo ha detto Pasquale Viespoli, capogruppo di Fli a Palazzo Madama, dove dalle 9 sono in corso le dichiarazioni di voto. Viespoli ha rilanciato in Aula, in sede di dichiarazione di voto, la proposta già avanzata ieri e già respinta dal premier. “Con chiarezza di posizioni – dice Viespoli rivolgendosi direttamente a Berlusconi – le propongo un percorso di responsabilità politico-parlamentare: le chiedo di prendere atto del risultato. Il Senato darà molto probabilmente la fiducia al governo, ma le chiedo il momento dopo di recarsi al Quirinale, di aprire sul serio una nuova stagione politico-parlamentare. Noi ci asteniamo al Senato. Lei – insiste Viespoli – si astenga dalla Camera”.

Berlusconi, lasciando Palazzo Madama, dice: “È assolutamente escluso che io mi dimetta”, tagliando così ogni margine alla proposta finiana. Il Senato approva la fiducia con 162 voti a favore, sette in più rispetto alla maggioranza. I voti contrari sono stati 135, con 11 senatori assenti. Quattro voti in più: hanno votato a favore del governo i senatori dell’Union Valdotain, Antonio Fosson, Riccardo Villari del Gruppo Misto, Salvatore Cuffaro dell’Udc, e Sebastiano Burgaretta dell’Mpa.

Alle 10,30 si inizia alla Camera. La conta è partita, ma i calcoli sono difficili: c’è chi dice la maggioranza resti tale per pochissimo, c’è chi è convinto che il governo non otterrà la fiducia. I voti in bilico sono molti, come le ragioni delle possibili astensioni. Si danno per certi il voto di sfiducia dei radicali e l’astensione dei due dello SVP. Ecco l’elenco dei voti ballerini:

Giulia Bongiorno
Futuro e Libertà. È incinta, ma ha assicurato la sua presenza in aula

Massimo Calearo
Voterà per il governo, dopo essere stato eletto nel PD per scelta molto criticata di Walter Veltroni ed essersi spostato prima con Rutelli e poi al Gruppo Misto.

Giampiero Catone
Era di Futuro e Libertà, ma è tornato con la maggioranza.

Bruno Cesario
Ex PD (ex democristiano demitiano), ex Api, ha detto che voterà con la maggioranza.

Giulia Cosenza
Futuro e Libertà, incinta, assicura di prendere parte alla votazione.

Marco Fedi
L’eletto del PD in Australia, è venuto malgrado “seri problemi di salute”, ed è stato ringraziato da Dario Franceschini.

Antonio Gaglione
È di “Noi Sud”, eletto col PD, noto per il suo assenteismo. Ci si aspettava non ci fosse, ma ha annunciato che si asterrà, alzando il quorum.

Maurizio Grassano
Sarebbe al Gruppo Misto, è stato dato come conquistato dal PdL in questi giorni, ma al Corriere stamattina si dice ancora incerto.

Paolo Guzzanti
Già amico e alleato di Berlusconi, ha poi rotto violentemente e ha aderito al “Partito Liberale”. Dovrebbe votare contro, ma è stato in dubbio fino all’ultimo. Sul suo blog ieri ha detto di avere deciso.

Ferdinando Latteri
Movimento per le Autonomie, dopo essere stato con il centrosinistra e prima ancora con Forza Italia. Si dice che gli sia stato offerto un posto da sottosegretario per votare con la maggioranza.

Giorgio La Malfa
È stato sospeso dal Partito Repubblicano per aver annunciato che voterà con l’opposizione.

Ricardo Merlo
Era nel gruppo misto, è passato all’UDC,  “molto corteggiato” dal PdL, voterà la sfiducia.

Aurelio Misiti
Movimento per le Autonomie, era stato eletto con l’IdV. Dato per corteggiato dal PdL, senza successo.

Silvano Moffa
Era con Siliquini ma pare sia tornato al voto di sfiducia.

Federica Mogherini
Pd, alle soglie del parto. Ha assicurato la sua presenza in aula per le 12 e 30

Gianfranco Paglia
Ex paracadutista, ferito a Mogadiscio,k sta con Fli e annuncia il voto per la sfiducia in fedeltà a Fini ma con molta sofferenza.

Antonio Razzi
Era dell’IdV, è passato a “Noi Sud” per votare con la maggioranza, e diventare l’emblema del tradimento per i dipietristi.

Domenico Scilipoti
Era dell’IdV, è passato al Gruppo Misto, ora è nel gruppo misto con Calearo e Cesario.

Maria Grazia Siliquini
Nel gruppo delle “colombe” dentro Futuro e Libertà, probabilmente si asterrà.

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