FIRENZE. Se i danni inferti dal berlusconismo alla società italiana potranno essere sanati soltanto in una prospettiva di medio-lungo periodo, lo show-down dell’egemonia berlusconiana sembra comunque già essere ampiamente in corso.
La prima giornata del convegno fiorentino di Libertà e Giustizia, il movimento guidato da Sandra Bonsanti, dal titolo “Società e Stato nell’era berlusconiana”, consacrato all’analisi scientifica dell’eredità che sarà consegnata al Paese dal passaggio della fenomenologia del Cavaliere, si è infatti conclusa con la preconizzazione di un probabile tracollo del sistema di potere fondato appunto sulla figura dell’attuale presidente del Consiglio.
«Sebbene l’evoluzione politica derivante dal collasso dell’intera impalcatura berlusconiana – ha avvertito lo storico dell’università di Genova Antonio Gibelli – risulti al momento del tutto imprevedibile, appare evidente come ampi segni di cedimento, primo fra tutti sul fronte dei rapporti con la Chiesa cattolica, siano oramai in fase di consumazione».
Il momento di rottura, secondo Gibelli, è da considerarsi la spaccatura avvenuta in diretta televisiva lo scorso aprile, alla direzione nazionale del Popolo della Libertà, tra Fini e Berlusconi.
«Da allora – ha spiegato – i segnali dello sganciamento si sono fatti più espliciti tramutandosi per la prima volta in una critica generale, da parte dei vertici ecclesiastici, all’operato e comportamento del governo».
In mattinata, di simile avviso, circa cioè il possibile disintegro dell’attuale maggioranza parlamentare, si era già espresso uno degli organizzatori della manifestazione, Paul Ginsborg: «La Lega Nord – ha sottolineato Ginsborg – non ci metterà un attimo a scaricare Berlusconi, appena dovesse indebolirsi a tal punto da diventare indifendibile».
Per Ginsborg l’occasione è stata anche quella di definire la sua personale idea di peggiore lascito dell’epoca di Berlusconi: «Al primo posto metto il contributo alla divisione del ceto medio che ha prodotto un’incomunicabilità fra fronti contrapposti».
Oggi, al teatro cinema Odeon di piazza Strozzi a Firenze, è in programma la seconda giornata dei lavori, con alle 15.30 l’evento clou dell’intera kermesse: la conferenza di Marco Travaglio dal titolo inequivocabile «La costruzione di un regime».
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