E’ un po’ di giorni che se ne parla: l’idea del ministro Calderoli di tagliare gli stipendi di ministri e parlamentari piace molto. La gente semmai obietta che «tanto non lo faranno», e che gli emolumenti dei politici sono talmente scandalosi che bisognerebbe tagliare molto di più. Anch’io penso che l’idea di Calderoli sia da sottoscrivere.
C’è un aspetto, tuttavia, dei ragionamenti che circolano in questi giorni, che non mi convince affatto. Molti tendono a credere, o a far credere, che una misura del genere potrebbe avere effetti apprezzabili sui conti pubblici, contribuendo in misura rilevante alla manovra da 25 miliardi di euro (in 2 anni) che il governo sta mettendo a punto in queste settimane.