Care “sardine”, sto seguendo le vostre iniziative, con l’attenzione dovuta a tutto ciò che si “muove” in questa società, troppo statica e troppo spesso legata ad antiche prassi ed abitudini. Non ho nulla da suggerirvi e da proporvi, non solo perché non ne avete bisogno, ma perché sarebbe sbagliato. Ognuno ha il diritto – dovere di prendere in mano il proprio destino, così come molti di noi hanno fatto con la scelta partigiana nell’ormai lontano autunno del 1943. Gli sbocchi sono sempre incerti ed indefinibili a priori e nessuno ha il diritto di interferire, ferma restando la speranza che ne esca qualcosa di positivo per il complesso della vita politica e sociale italiana, così insoddisfacente per molti di noi (e di voi, credo).
Ho notato, però, un particolare che mi è parso assai interessante: durante la manifestazione svoltasi a Milano si sarebbero letti dal palco, alcuni articoli della Costituzione. Non so quali, perché ero a casa per una indisposizione che mi impediva di uscire in una giornata di pioggia. Il fatto, però, mi è sembrato positivo perché rappresenta quello che spero possa essere una premessa dello sviluppo delle iniziative che continueranno a svolgersi in tutta Italia.
Sostengo da tempo, come disse molto tempo fa Piero Calamandrei, che nei momenti difficili del Paese, il punto di riferimento deve essere la Costituzione. È questa che deve illuminarci, nei periodi più ardui e complessi, come punto di riferimento di ogni azione, perché la Costituzione è di tutti.
Io credo che già la lettura dei primi dieci articoli della Costituzione costituisca da sola un vero e proprio indirizzo per le azioni individuali e collettive. Ma sono anche convinto che l’intero “spirito” della Costituzione debba essere colto come un indirizzo, un “faro” che può guidarci, appunto quando tutto appare difficile e complicato e quando occorre individuare le vie d’uscita da un sistema che non riesce più a soddisfare i bisogni, i desideri, le attese della gente.
Ma c’è ancora una cosa su cui desidero richiamare la vostra attenzione. È pacifico che questa Costituzione si compone di affermazioni di valori, di princìpi e di impegni solenni per garantire l’effettività dei diritti, della uguaglianza e degli stessi valori concentrati soprattutto nella prima parte. Ebbene, la non attuazione di moltissimi di questi impegni è sotto gli occhi di tutti (dal lavoro, all’ambiente, alla tutela del patrimonio artistico, allo sviluppo della cultura, alla realizzazione di una vera “pari dignità sociale” e così via).
La sola attuazione di questi aspetti fondamentali della Costituzione rappresenterebbe un cambiamento sostanziale del sistema politico e sociale, un miglioramento della convivenza civile, uno sviluppo della rilevanza della persona e della sua dignità: insomma, una vera rivoluzione pacifica.
È un profilo importante, che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione, per ogni possibile sviluppo. Se intervengo su questo punto, lo faccio per convinzione personale (del resto, ho pubblicato due anni fa un libro con un titolo significativo: “Con la Costituzione nel cuore”) e per indicare una possibile e forse necessaria via di approfondimento.
Leggete dunque queste parole non come una interferenza, che non mi permetterei mai, ma come una sollecitazione a riflettere su un punto importantissimo della vita nazionale, verso la quale voi stessi avete espresso un segnale inequivocabile di attenzione.
Cari saluti e molti auguri, Carlo Smuraglia
Milano, 3 dicembre 2019
* Presidente emerito dell’ANPI
Sono apparse su la Repubblica del 4/12 le prime risultanze sulle intenzioni di voto verso le “Sardine”, valutate dal 6 al 10%.
Il bacino di voti potenziali nel quale nuotano e dal quale possono trarre ulteriore crescita fino ad una dimensione forsanche maggioritaria, o egemone in una coalizione maggioritaria progressista, è quell’oltre 90% di cittadini/elettori che da 12 anni, tanto è lunga la serie storica dei rilevamenti, confessa alla DEMOS di I. Diamanti, che indaga la fiducia nelle varie articolazioni dello Stato, partiti compresi, http://www.demos.it/rapporto.php di non avere più alcuna fiducia, appunto, nell’offerta politica attuale, LEGA compresa!
Indagine che viene pubblicata a dicembre di ogni anno e che rivela un potenziale di cambiamento ENORME al quale va offerta la possibilità di esprimersi assertivamente, non solo con la fuga nell’astensione o con la scelta triste del male minore presunto…
Un oltre 90% che cerca Fiducia e Affidabilità e trova solo pifferai che lo portano e lo trattengono nella palude!
A noi Sardine tocca di non ripetere gli errori di tattica e strategia dei movimenti che in passato, e fino ad oggi il M5S, hanno deluso chi attendeva con ansia e preoccupazione crescente, un Cambiamento qualitativo della nostra politica e Democrazia.
Non dobbiamo essere presuntuose credendo di essere autosufficienti, snobbando Maestri/Tutors con storie, come quella del prof Smuraglia, tali da garantire contributi che andrebbero nel verso di realizzare quella Rivoluzione Promessa (Calamandrei) contenuta nella Costituzione. Tutors che anzi dovremmo cercare e cooptare!
Quella Costituzione e la Democrazia da essa disegnata, che sono in precario stato di salute, con destre di pessima qualità che le detestano, molto vicine al 50% del voto espresso, ma non del corpo elettorale, in una incerta vigilia di elezioni anticipate: questo fatto REALE ci impone di non commettere errori di tattica e strategia, per ridurre l’astensione alla fisiologia e riportare entusiasmo nei votanti.
Si può fare, perchè l’attesa “si sente”! e si deve…
Paolo Barbieri, socio circolo di La Spezia
Il prof. Smuraglia “Non ho nulla da suggerirvi e da proporvi, non solo perché non ne avete bisogno, ma perché sarebbe sbagliato. Ognuno ha il diritto–dovere di prendere in mano il proprio destino, così come molti di noi hanno fatto con la scelta partigiana nell’ormai lontano autunno del 1943…”
il prof Zagrebelsky: ” «Mai più maestri!» si leggeva nel ’68 sui muri di Parigi; un motto antiautoritario ed egualitario che riassumeva il sogno di una società più libera. E oggi, esistono ancora i maestri? Nella nostra democrazia, che appiattisce l’alto sul basso, sembra esserci posto solo per influencer, comunicatori e tutor che rassicurano e consolano, e non per guide dello spirito capaci di risvegliare le coscienze. Ma senza maestri si è condannati al pensiero unico e all’omologazione. Senza di loro chi susciterà l’inquietudine del dubbio, chi ci indicherà «l’altrimenti», chi smuoverà energie vitali e liberatorie verso il nuovo? Figure anacronistiche allora, ma necessarie ovunque rinascano una domanda di senso e una esigenza di ethos.
Nel 43 erano rimasti solo i Maestri, gli altri erano andati a rintanarsi in qualche anfratto maleodorante…
Lasciare senza Maestri, senza guide sagge le Sardine, ultimo impulso reattivo progressista, sarebbe l’ultimo delitto verso la Democrazia disegnata dalla Costituzione.
Paolo Barbieri, socio circolo di La Spezia