Anche la nostra voce per fermare chi disprezza la nostra storia e la Costituzione
Da giorni a Ravenna si sono levate voci, rivolte alle Istituzioni competenti, per chiedere che non si autorizzi un assembramento, previsto per il pomeriggio del 22 novembre, che mostra un evidente disprezzo per la storia della nostra città, che, come è stato opportunamente ricordato, è Medaglia d’oro della Resistenza. Una Resistenza che, nel ravennate, ha le sue radici in una storia di cooperazione e di solidarietà concreta.
Una Resistenza che continua in chi agisce quotidianamente per migliorare il mondo, con l’impegno di tante associazioni della società civile che uniscono volontariato sociale e solidale all’ impegno per la diffusione della conoscenza della Costituzione e della storia da cui proviene.
La nostra Costituzione anticipò la Dichiarazione Universale dei diritti umani, alla base del diritto internazionale che movimenti come Remigrazione intendono stracciare. Sarebbe un precipitare indietro della storia, un negare uguaglianza, giustizia, libertà.
Certo, la legge deve fermare chi delinque, a qualunque etnia appartenga. Ma, a chi soffia sul fuoco della sicurezza, ricordiamo che da anni delitti, furti, infrazioni, sono in calo. Solo i femminicidi sono in crescita.
A chi giova soffiare su un fuoco di propaganda e di istigazione alla paura?
Per queste semplici, nella loro chiarezza, ragioni, ci uniamo a chi chiede che Remigrazione sia fermata. A proposito, remigare dove? Negli inferni dai quali molte persone – PERSONE – sono in fuga?
Parteciperemo ad ogni azione pacifica che confermi il valore della Resistenza, della Costituzione, e dei valori che fondano la nostra Repubblica.
Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna

