Libertà e Giustizia aderisce alla proposta unitaria delle opposizioni per fissare un salario minimo a 9 euro l’ora e rafforzare i contratti collettivi, e invita i propri iscritti e sostenitori a firmare e supportare la petizione alla Camera dei deputati. Per farlo basta andare sul sito www.salariominimosubito.it
Pur lavorando, in Italia più di 3 milioni di persone versano in condizione di povertà, ovvero non riescono, con il proprio salario, a far fronte alle necessità basilari dell’esistenza.
Se a questo si aggiungono il continuo aumento dei prezzi con la conseguente perdita del potere di acquisto dei salari, e l’erosione del diritto alla salute e all’istruzione, si ha l’immagine di una situazione paradossale e potenzialmente esplosiva, dove ampie fasce di popolazione soggette a un progressivo impoverimento vengono abbandonate dalle politiche governative, quando non irrise da esternazioni dei rappresentanti istituzionali della maggioranza, anziché essere sostenute con politiche di welfare. Il governo, dopo aver eliminato il reddito di cittadinanza, ha dapprima ignorato la proposta di legge sul salario minimo, per poi “concedere” alle opposizioni un incontro di pura facciata che non ha sortito alcun effetto.
Ogni giorno vediamo calpestare il principio di solidarietà e i diritti sociali sanciti dalla Costituzione, a cominciare dall’articolo 36, che afferma irrevocabilmente che chi lavora ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Il consiglio di presidenza di Libertà e Giustizia