Le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo potrebbero registrare l’avanzata in tutti gli stati-membri dell’Unione dei movimenti nazional-populisti, che hanno fatto della retorica della paura, il collante delle insoddisfazioni sociali. A queste insoddisfazioni Salvini, Orbán e il loro alleati danno una sola risposta: la chiusura delle frontiere, la xenofobia, la violenza contro i diversi. Nel frattempo, propongono e perseguono politiche economiche neoliberiste che non fanno gli interessi delle classi popolari alle quali chiedono il voto.
Per questo, l’emergenza nazional-populista fa dell’Europa un campo di battaglia che chiama tutti in causa. Se il Parlamento Europeo registrerà una maggioranza di centro-destra, la possibilità che la peggiore idea di Europa abbia voce e potere è più che realistica. L’Europa degli accordi intergovernativi e dell’austerità senza progetto e senza termine non ci piace. Ma quella del filo spinato e dei muri non sarà migliore.
Per cambiare direzione all’Europa e imprimere una svolta verso gli obiettivi che si erano dati gli antifascisti che scrissero il Manifesto di Ventotene, occorre volere l’Europa. L’Utopia è per noi, che ci riconosciamo nei principi della nostra Costituzione, un orizzonte ideale e una necessità. Fermare le forze regressive, quelle che vorrebbero unire il continente sotto la triste retorica del filo spinato e dei muri.
Votare per quei candidati che si impegnino affinché:
-l’Unione Europea diventi uno spazio politico democratico, con istituzioni che rispondano al Parlamento e ai cittadini dell’Unione, con politiche europee dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, con una comune politica di asilo;
– l’Unione Europea si impegni a rendere effettive le promesse scritte nei suoi trattati: promesse di solidarietà, di diritti comunitari a protezione dei lavoratori, di sostegno della cultura e della ricerca, di politiche contro ogni forma di discriminazione.
Sono promesse coerenti alle ragioni dell’integrazione europea.
L’idea di Unione Europa non è nata per dar voce e potere a vecchi e nuovi fascisti, a xenofobi e intolleranti. E’ nata ed è cresciuta nel Secondo dopoguerra per far sì che quelle aberrazioni della nostra civiltà fossero e restassero un brutto ricordo del passato.
Queste sono le ragioni nelle quali si riconosce Libertà e Giustizia, le stesse che animano la sua fede nella Costituzione della nostra Repubblica. Un’Italia democratica e antifascista ha bisogno di un’Unione Europa che sia giusta, democratica e antifascista. Il 26 maggio ha bisogno di un voto per l’Europa, di un voto contro le destre.
Libertà e Giustizia