Libertà e Giustizia denuncia la condotta programmaticamente eversiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Sequestrare i migranti imbarcati su una nave militare italiana, per di più in un porto italiano, viola apertamente l’articolo 13 della Costituzione e configura una serie di reati di cui si dovranno occupare le procure della Repubblica.
Sul piano politico, appare drammatica l’assenza di opposizioni credibili ed efficaci, e del tutto inadeguata la reazione delle massime magistrature repubblicane: la subalternità del Presidente del Consiglio, la timida dichiarazione di principio del presidente della Camera, il silenzio della presidente del Senato, le pressioni solo private del Capo dello Stato.
Crediamo sia un errore non attivare subito, pubblicamente e con la massima decisione tutte le risorse del nostro articolato sistema di poteri: l’eversione di Matteo Salvini va fermata prima possibile.
Il senso ultimo della sua sistematica denigrazione e umiliazione dei valori della Costituzione, e il disprezzo per le massime figure della democrazia rappresentativa, si comprendono infatti alla luce delle recentissime dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. Facendo leva sugli irresponsabili entusiasmi per una ‘democrazia diretta’ (si rammentino le dichiarazioni di Casaleggio junior contro il Parlamento come istituzione), questi ha prospettato una riforma costituzionale che porti all’elezione diretta di un presidente della Repubblica, trasformato da garante a capo dell’esecutivo. La sostanziale coincidenza di questa nuova svolta autoritaria con alcuni progetti di riforma costituzionale, già presentati dal Pd in questa legislatura, e con la filosofia di fondo della sconfitta riforma Renzi-Boschi lasciano temere un fronte parlamentare così vasto da escludere un referendum popolare.
È questo il punto: Matteo Salvini usa la vita dei migranti per costruire la propria immagine di uomo forte del Paese, in attesa di consacrare questa sua posizione attraverso una manomissione della Costituzione. È il momento di reagire con forza.
Libertà e Giustizia
La situazione è questa:
1) Salvini ha un bacino potenziale di fans (fans) attorno all’80% della Cittadinanza, come risulta evidente sia dalle analisi del già prof. De Mauro, che faceva risalire a tanto l’analfabetismo funzionale e di ritorno http://www.beppegrillo.it/passaparola-un-popolo-di-analfabeti-funzionali-di-tullio-de-mauro/ , sia da un’indagine pubblicata 18 mesi fa da la Repubblica che faceva risalire alla stessa % la preferenza per l’uomo forte https://www.repubblica.it/politica/2017/01/24/news/la_voglia_dell_uomo_forte_il_leader_solo_al_comando_piace_a_otto_italiani_su_dieci-156725748/ alimentata da decenni di scadente funzionalità della nostra Democrazia, incapace di soddisfare in maniera appena sufficiente i bisogni basilari della Cittadinanza.
2) S. usa la leva dell’immigrazione irregolare in maniera lucida per allargare continuamente il numero dei suoi seguaci, non solo sui social, ma nelle urne. Una leva tanto efficace da spingere elettoralmente le destre in tutta Europa e da far chiudere le porte ad ogni paese, anche i più evoluti culturalmente del Nordeuropa.
3) S. può vantare esempi di durezza come la sua, ma già vecchi di anni, Danimarca, Australia, Austria, Ungheria, etc
4) 3 milioni di disoccupati, 5 milioni sotto la soglia di povertà e il doppio sulla soglia per entrarvi, sono le truppe scelte di S. e le difficoltà rescenti del nostro stato sociale sono il suo terreno vantaggioso di battaglia.
5) un altro fattore decisivo è il concetto di “solidarietà sostenibile”, oltre il quale si determinano conflitti sociali, e che da noi è già stato superato per la gioia e le fortune politiche di S.
E noi vogliamo sfidare “con forza” Salvini in questa situazione? Ma con quale forza? Davvero vogliamo spingere, portando in piazza tutta la nostra deblezza e l’assenza di strategie opportune, la Lega e la destra tutta alla maggioranza assoluta? Davvero?
Continuando ad ignorare che il prof. Prodi già nell’Aprile 14 firmava un editoriale che titolava: “Un salvagente per l’Africa, altrimenti l’immigrazione ci travolgerà!” E alcuni mesi fa è tornato drammaticamente sul tema: ” Senza un piano Marshall per l’Africa un’immane tragedia umana sarà enevitabile!”
Resto in attesa di confronto…
Paolo Barbieri, socio circolo di La Spezia
Si continua a distrarre l’opinione pubblica con la immigrazione è un crimine contro la ragione. Un pizzico di sapienza dovrebbe indurre a ragionare, analizzare, proporre risposte. L’Italia è un paese scalcinato che non può permettersi la immigrazione. Solo questo? Da dove partono queste masse? Queste masse partono da paesi che hanno misurato le politiche neo coloniali dei liberisti che dominano il mondo. L’occidente dopo aver derubato quella povera gente in casa loro vuole continuare a derubarla in casa loro. Vogliono servi da sfruttare. Vogliono schiavi raccoglitori di arance e pomodori. Vogliono badante da seviziare. Ipocriti ben pasciuti assisi in comode poltrone in case residenziali, riducono la questione immigrati Si immigrati No. L’Italia paese scalcinato per volontà di questi signorotti non può permettersi l’immigrazione. Importarla contro il sentimento comune vuol dire cocciuta irresponsabilità. I nostri governanti pensassero ai 5 milioni di poveri assoluti e 8 di relativi. Pensassero da rimuovere gli ostacoli per dare ai giovani posti di lavoro con cui emanciparsi dalla corrotta gestione del potere. I segnali sono da guerra civile. Continuare a distrarre la pubblica opinione dalle vere questioni italiane porta ancora più rabbia.
Il sequestro della Diciotti (del tutto illegale, anche nelle forme con i tweet hanno ormai sostituito i decreti, gli atti amministrativi!), il bullismo e il fascismo neppure dissimulati, hanno trovato conferma non solo nelle parole di Giorgetti (a destra e manca ormai considerato uno Statista) nella sede di quella propaggine della P2 che risponde al nome di Comunione e Liberazione, ma anche da Graziano Delrio che dava cenni di approvazione.
Temo che questi loschi figuri, insieme, cercheranno di fare insieme una riforma costituzionale simile, ma peggiore, di quella renziana già bocciata dal referendum dell’anno scorso.
Rischiamo di alienarci l’Europa, l’unico ombrello rimasto, capace di offrirci un qualche riparo?