Il giorno della memoria per le vittime innocenti delle mafie e l’impegno di tutti i giorni

21 Marzo 2017

Il 20 marzo a Locri resterà impresso nella memoria dei giusti come il riconoscimento per una battaglia coerente con i principi posti a base della Costituzione.

La ndrangheta ha reagito con messaggi al tempo stesso vigliacchi e rituali.

I mafiosi locali, nascosti dietro l’anonimato delle scritte sui muri , superiori agli onesti solo per la ferocia ed il disonore, hanno voluto ricordare che Don Ciotti, Libera e il 21 marzo passano e che il controllo del territorio lo hanno loro.

Il richiamo alla figura dello sbirro vuole manifestare il rituale disprezzo nei confronti di ciò che è riconducibile all’ordinamento dello Stato.

Dopo la visita del Presidente Mattarella e prima del 21 marzo i mafiosi hanno lanciato un messaggio per intimidire la popolazione calabrese, un messaggio che però è al tempo stesso manifestazione di preoccupazione per l’offensiva della antimafia sociale.

Certamente non si farà intimidire don Ciotti e non si faranno intimidire i giovani che saranno presenti a Locri il 21 marzo e tutti coloro che nel paese, e ora anche all’estero, ricorderanno le vittime delle mafie e rinnoveranno l’impegno per una lotta che non sia di un solo giorno.

Il buio e il disonore offerti dalla mafia saranno sconfitti dalla consapevole, composta e gioiosa serenità che le donne e gli uomini e soprattutto i giovani di Libera sapranno trasmettere e condividere domani con le donne, gli uomini e soprattutto i giovani di Locri.

La Politica e la Pubblica Amministrazione, l’antimafia istituzionale e l’antimafia sociale siano presenti il 21 marzo per il giorno della memoria e tutti i giorni dell’anno per assicurare il perseguimento dei valori di giustizia e libertà su tutto il territorio nazionale.

(*) L’autore, magistrato a riposo, è socio di Leg Messina

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