Le riforme e la velocità

28 Novembre 2016

Le reazioni di Renzi alla bocciatura della Corte Costituzionale della riforma Madia sulla Pubblica Amministrazione superano qualsiasi fantasia.

Qual è il suo senso dello Stato? Come può dire che il paese è bloccato dalla burocrazia, perché la Corte fa rilevare illegittimità palesi?
Ben venga questa ‘burocrazia’, che impone il rispetto delle regole.
Non è piuttosto ignoranza (se non arroganza) non sapere distinguere un parere da un’intesa con le Regioni? Certo un semplice parere fa risparmiare tempo, ma era richiesta l’intesa con le Regioni, che hanno ancora un ruolo. E le leggi vanno rispettate.
Cos’è questo modo approssimativo di agire nel governo della cosa pubblica? 

Chiunque abbia avuto un’esperienza nel settore pubblico sa che le procedure sono sostanza, perché devono garantire i cittadini.

Al di là del merito della riforma Madia, sulla quale si potrebbero fare molte critiche, è sorprendente un errore così grossolano.
O forse no, se si pensa che anche gli articoli della revisione della Costituzione (la Legge per eccellenza), sempre al di là del merito, sono pieni di illegittimità, errori e carenze; ma anche in questo caso la riforma era ‘urgente’.

E’ fare le cose bene che fa risparmiare tempo. È questa la velocità di cui abbiamo bisogno e di cui abbiamo perso memoria.



(*) L’autrice fa parte del Consiglio di Direzione di Libertà e Giustizia. 

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