Settant’anni tondi da quel fatidico 2 giugno 1946, in cui l’Italia votò per diventare una Repubblica, non sono un anniversario qualunque. E come se non bastasse, a dare ancora più importanza alla annuale festa di Libertà e Giustizia, che si svolge quest’anno a Firenze, ci si è messo il dibattito sul referendum istituzionale.
Una congiuntura che non poteva non essere còlta come meritava dall’associazione nata nel 2002 come anello mancante fra politica e società civile», e il cui impegno in difesa della Costituzione si è sempre connesso alla più stretta attualità politica. Quella organizzata per giovedì prossimo si preannuncia perciò «una festa di alto valore simbolico», come spiega Sandra Bonsanti, fondatrice e membro del consiglio di presidenza di LeG, evidente nelle stesse modalità dell’iniziativa, divisa in due momenti.
Il primo in piazza San Firenze, nel cuore del centro storico, dove, dalle 12,30, partirà una lettura itinerante di brani dai primi articoli della Costituzione, proseguendo durante il corteo che da lì muoverà verso via della Condotta, altro luogo simbolo della resistenza antifascista, sede clandestina, al civico 8, del Cln Toscano da cui all’alba dell’11 agosto ’44 partì l’ordine dell’insurrezione popolare. Da via Condotta, il corteo proseguirà fino a via Porta Rossa e via Tornabuoni per approdare in piazza Strozzi e al cinema Odeon.
Dove, dalle 14, si terrà la manifestazione vera e propria, condotta da Norma Rangeri e dalla stessa Bonsanti, con interventi del presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia, del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, dello storico Paul Ginzborg, della presidente nazionale dell’Arci Francesca Chiavacci, dello storico dell’arte Tomaso Montanari, del presidente onorario di Libera Nando dalla Chiesa, del segretario generale della Fiom Maurizio Landini, del giornalista Marco Travaglio, e poi di Laura Barile, Lorenza Carlassare, Paolo Caretti, Alberto Vannucci, Salvatore Settis, e di Alessio Grancagnolo, il 22enne protagonista di un tu per tu col ministro Boschi durante un dibattito all’Università di Catania, il cui video è diventato virale sui social.
Autorevolissimo parterre chiamato, spiega Bonsanti, a sottolineare «il significato speciale, non atteso e per questo ancora più importante, della manifestazione di quest’anno», dovuto appunto all’incombere del referendum sulle riforme della Costituzione, fortissimamente volute dal governo Renzi, e su cui i cittadini saranno chiamati ad esprimersi in autunno. In un clima, però, «di tensione politica opprimente, in cui, nonostante l’indiscussa autorevolezza di tante di esse, le voci contrarie vengono attaccate some sabotatrici» dello stesso esecutivo, che all’esito del referendum «ha in modo del tutto improprio legato la propria sorte, costringendo a muoversi sotto ricatto permanente».
«Il clima peggiore per affrontare argomenti decisivi per la sorte del paese», osserva Bonsanti, e l’appello a superare il quale può e deve partire proprio da Firenze, «città del confronto civile e del rispetto fra pareri diversi». Il dibattito all’Odeon sarà perciò «non tanto un no frontale alle riforme o al referendum, quanto un immenso ‘grazie’ ai padri costituenti e alla Costituzione della Repubblica, ai quali si deve la nascita dell’Italia democratica in cui, nonostante problemi e ombre, è garantita la libertà di denunciare tutto questo».
La Repubblica Firenze, 31 maggio 2016
Nell’occasione del 70° ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA,
vorrei davvero che durante il percorso la lettura degli articoli della Costituzione si fermasse, come un disco di vinile rotto, sul nr UNO dove sancisce: ” La Sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” ripetendolo all’infinito, costringendo così tutti i partecipanti ad una riflessione e presa d’atto di questa realtà negata, per arrivare alla conseguente decisione di riaffermarla convintamente e quindi giungere a:
“COSTRUIRE LA RIVOLUZIONE”
riflessione ddel 16 giugno 2011 di Sandra Bonsanti, che terminava con:
”Cambiamola questa nostra Italia. Facciamola nuova. Non ricostruiamo macerie su macerie.
Si chiama, in gergo tecnico politico, “rivoluzione”. Non saremmo i primi e nemmeno gli ultimi a invocarla, profonda, convinta, serena, esigente, libera e giusta.” (S. Bonsanti)
In sintesi: Rivoluzione Costituzionale e Gloriosa (cioè non violenta e risolutiva)!
SE NON ORA, QUANDO? Cogliamo l’attimo in questo 70° anniversario mentre la Costituzione, gia tanto negata, corre gravi rischi!
Sulla Repubblica di ieri, i professori Urbinati e Ainis paventavano il rischio che il referendum confermativo/oppositivo possa dividere la Cittadinanza in modo radicale.
Il che sarebbe proprio il contrario di quello che deve essere una Costituzione concepita per il “Bene Comune Paese”, la madre di tutte le norme che dovrebbero presiedere e regolare la convivenza collettiva.
E si tornerebbe, questo è il timore, a pensare ad un testo scritto per una parte contro l’altra, qualunque sia l’esito del referendum .
E sarà il peggior esito possibile: un Paese spaccato e diviso di cui una metà non si riconosce nella Norma Fondamentale.
Come uscirne? La soluzione sta ancora nel “Costruire la Rivoluzione Costituzionale e Gloriosa” coinvolgendo tutto quel 95% che afferma il disprezzo ed il rifiuto dell’offerta politica della casta, confermato da quei 9 su 10 che stanno con Davigo, come dalle analisi dei flussi e delle astensioni dal voto, attraverso l’uso congiunto e sinergico degli artt. 50 e 71.
NO alla rif. Boschi-Renzi ma più riforme e migliori sostenute da tutta la Cittadinanza sofferente: riforme costituzionali quelle suggerite da Rodotà-Zagrebelsky, legge elettorale uninominale di collegio a doppio turno o proporzionale (valuteranno i proff.), stipendi come media europea come i vitalizi sempre che in Europa esistano, riduzione/azzeramento privilegi assurdi della casta, fiscale come art 53 C., anticorruzione non fatta da corrotti e corruttori, giustizia, zero consumo suolo agricolo,etc.
Con questa strategia da affiancare al NO, nessuno potrebbe darci dei conservatori, la Cittadinanza intera sarebbe coinvolta, col comprensibile entusiasmo, nella costruzione del futuro in cui riconoscersi convintamente perchè non risultato di scontri fra mediocrità contrapposte, ma dell’orientamento al Bene Comune della miglior elite culturale del Paese. E sarebbe il miglior viatico alla vittoria del NO!
Paolo Barbieri
Sintesi finale importante:
“soltanto la Costruzione della Rivoluzione Costituzionale e Gloriosa” (con la lista dei nostri progetti di legge e di riforma, bollinata da Rodotà-Zagrebelsky da abbinare al NO), può impedire che una delle fazioni avverse della casta possa annettersi la vittoria, di qualunque segno essa possa essere, SI per Renzi oppure NO per Salvini!
E sarebbe davvero uno “scacco matto!” col trionfo di quei corpi intermedi non assimilabili alla casta, non ancora corrotti dalla gestione del potere e dalla sua perenne rincorsa: CDC, Libertà & Giustizia, Libera, CIttadinanzAttiva, Liberacittadinanza, etc.
Caro moderatore che valuta il commento prima della pubblicazione, se la sintesi le piace, se ne faccia insistente latore presso i vertici di LeG perchè aggiornino con le associazioni collegate, tattiche e strategie, perchè lascino quel rigido binario che non può portare lontano…
Paolo Barbieri