La campagna referendaria entra nel vivo e i due comitati promotori – per il No nel referendum costituzionale e per il doppio sì in quello contro la legge elettorale – si organizzano. Sarà infatti costituita una “cabina di regia” unica con il compito di coordinare l’attività nel corso di tutta la campagna, che ora vede al centro la raccolta delle firme e proseguirà con la campagna elettorale vera e propria e le altre iniziative, come i ricorsi sulla incostituzionalità dell’Italicum promossi da un team di avvocati guidati dall’avvocato Besostri.
Campagna referendaria che si annuncia difficile anche per la sproporzione delle forze in campo. Per questo due sono le iniziative che i consigli direttivi dei due comitati hanno deciso di mettere subito in campo. La prima è la proposta di lanciare un “prestito popolare” sul modello dell’esperienza del referendum per l’acqua pubblica. Si tratta in sostanza di una sottoscrizione volontaria, che sarà restituita ai cittadini se sarà raggiunto l’obiettivo delle 500mila firme e il Comitato per il No nel referendum costituzionale avrà quindi diritto al rimborso elettorale.
Ma la partita si gioca anche e soprattutto sul terreno della comunicazione e della informazione. Per questo i consigli direttivi dei due comitati referendari hanno deciso di intraprendere una forte iniziativa verso le Autorità di garanzia, le reti televisive pubbliche e private, i direttori di rete e dei quotidiani per richiedere una adeguata informazione sul merito delle questioni al centro dei referendum e sulla esistenza di una campagna di raccolta delle firme e per rivendicare piena parità di trattamento per le posizioni che si confronteranno sui referendum istituzionali, anche facendo seguito a precedenti esperienze.
I Comitati chiedono quindi a tutti gli organi di informazione di svolgere la loro funzione democratica, di essere aperti alle ragioni dei Comitati referendari al fine consentire in ogni modo la corretta diffusione delle notizie e delle attività dei comitati referendari, a partire dai banchetti per la raccolta delle firme.
(A questo proposito si veda anche il Documento conclusivo qui riprodotto nella sezione Speciale Senato)
21 aprile 2016